La speranza è una corda sola.
Ripenso a Maupassant e alla sua vita, più ardente di un romanzo. Queste anime dolenti, l'anima di Maupassant, l'anima di Elsa Morante hanno attraversato la vita mendicando amore.
Il segno di una sofferenza ulteriore è il peso di una solitudine malata, il prezzo del coraggio, la disillusione ogni volta capace di rifare nuovo il mondo e ancora e ancora e ancora.
Molte sono le corde che muovono la vita, tutte le attraversiamo nel fuoco fatuo dei giorni, consolandoci e raccontandoci quello che vogliamo sentire.
Poi arriva la notte. E resta una corda sola.
Come il rintocco di una campanella, come un muro scrostato dove non si può scrivere nulla.
Si resta appesi al silenzio che segue quella corda come un'ombra. Circonflesso dai pensieri e dalle mancanze, ciascuno si desta prima del tempo e aspetta la fine della vibrazione.
Per ricominciare e perdersi, nuovamente.
Fabrizio Falconi
(foto in testa dell'autore: Basilica di Santa Sabina, Roma).
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