2. I NUMERI AMICI
Da sempre, uno degli argomenti a favore della tesi che i numeri siano
stati scoperti e siano scoperti in continuazione è quando si scopre per l’appunto – e così è
stato sin dalla notte dei secoli – una qualche proprietà che riguarda i numeri,
che li lega in modi apparentemente misteriosi, per noi umani abituati, per forma mentis a fare caso, a constatare a
sottolineare, a farci interrogare da quelle che noi percepiamo come coincidenze.
Noi tendiamo a pensare cioè sempre che dietro ogni coincidenza, ci sia un
segnale o un simbolo che ci interroga, da interpretare.
Cosa interroga questo mistero ? Interroga la nostra interiorità
profonda, quella che nel tempo abbiamo
indifferente chiamato in diversi modi, come spiega James Hillman ne Il codice dell’anima: istinto, anima,
carattere, predisposizione, destino.
Destino: da sempre i numeri hanno
parlato all’uomo anche dal punto di vista del destino. Sempre, in ogni civiltà,
dai numeri sono state tratte conseguenze significative, per il mondo collettivo
(pensiamo ai Maya) e per quello individuale.
Un esempio non molto conosciuto di questa interpretazione psicologica e
simbolica dei numeri deriva dai cosiddetti numeri amici. I quali hanno
proprietà molto particolari che inducono un certo stupore anche nel principiante.
Vediamo:
Due
numeri sono definiti amici dalla matematica, se ciascuno
è uguale alla somma dei divisori dell'altro. Sembra difficile, ma
tutti possono comprenderlo subito.
Tutto
nasce da un aneddoto, che non si sa se sia vero: Qualcuno chiese un
giorno a Pitagora se avesse un amico. Lui rispose "Ne ho due".
E nominò i numeri amici 284 e 220.
Questi
due numeri sono infatti amici perché i numeri interi per cui 220 può
essere diviso senza resto (1,2,4,5,10,11,20,22,44,55 e 110) danno la somma
di 284; mentre i numeri interi per cui 284 può
essere diviso senza resto (1,2,4,71 e 142) danno la somma di 220.
E’ una
proprietà molto singolare.
Può
essere solo un caso. Ma può essere anche un indizio, come lo sono stati molti
apparenti ‘casi’, nella storia della matematica.
I numeri
amici, cioè, possono essere solo un altro appassionante paragrafo della
matematica, o avere qualche impiego utile. Per ora, nessuno lo sa.
"Non
è affatto un'impresa facile trovare tutte le coppie possibili di numeri amici," scrisse
Wolfgang Pauli (2), uno dei più grandi scienziati del XXo secolo che ritroveremo
più avanti accompagnato da Carl Gustav Jung, affascinato dall'enigma, negli anni '50.
Difatti
solo poche centinaia di numeri amici furono note fino alla metà del Novecento.
Con l'aiuto dei computer ad alta velocità siamo oggi arrivati alla decina di milioni di numeri amici conosciuti.
Ed è
comunque affascinante pensare a come si sia arrivati alla scoperta di questa
coppia, da parte di un genio come Pitagora: bisogna figurarsi, come è stato in
gran parte della storia della scienza, una grande quantità di duro lavoro,
culminato in un'ultima, geniale intuizione.
Erma di Pitagora
La coppia
di numeri amici 284 e 220 è
comunque nota da molto tempo. E da sempre ha colpito l’immaginazione degli
uomini. I quali sono stati portati ad immaginare straordinarie proprietà che dovevano essere per forza associate ad una proprietà così singolare.
Nel Libro
della Genesi, Giacobbe
dà 220 capre a Esaù
perché il numero, in quanto preso da una coppia di numeri amici, testimonia
l'affetto di Giacobbe per Esaù. (3)
Nel
Medioevo talismani con incisi quei
numeri erano portati dagli innamorati a
significare il reciproco attaccamento.
Cultori arabi della numerologia
citano l'usanza di scrivere 220
sulla buccia di un frutto e 284 su quella di un altro, poi cibarsi di uno dei due e
offrire l'altro all'amante: una sorta
di afrodisiaco matematico.
7184 e 1210 sono altri due numeri amici
Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata (2/ segue)
note:
2. Arthur J. Miller, L'equazione dell'Anima, Rizzoli, 2009.
3. Gen. 32: 13-16.
note:
2. Arthur J. Miller, L'equazione dell'Anima, Rizzoli, 2009.
3. Gen. 32: 13-16.
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