Vivere 24 anni senza poter sentire l'odore di un abete natalizio
o il profumo di una rosa o l'aroma del pane appena sfornato e
poi, d'improvviso, essere investita da alcuni di questi odori,
con un impatto psicologico devastante che in alcuni casi ha
portato a uno svenimento: e' il caso di una 24enne tedesca nata
con anosmia per mancanza dei bulbi olfattivi, i tessuti che
servono per inviare al cervello il messaggio nervoso prodotto
dagli odori che arrivano nel nostro naso.
A descriverlo sulla rivista Neurocase sono stati esperti
della Universita' di Dresden in Germania che hanno sottoposto la
giovane a una batteria di test olfattivi e poi a
elettroencefalogramma e risonanza magnetica, senza però venire a
capo deli motivi del misterioso caso.
La giovane, cui a 13 anni e' stata diagnosticata l'anosmia
congenita per mancanza dei bulbi olfattivi, ha cominciato
all'improvviso e senza un chiaro motivo a sentire alcuni odori.
Per lei non e' stata una scoperta piacevole, gli odori che per la
prima volta acquistavano un senso per il suo naso non le
piacevano, anche se si trattava di profumi.
Gli odori nuovi
arrivavano a lei di settimana in settimana, in un caso la donna
e' addirittura svenuta per il forte impatto emotivo di questa
nuova e improvvisa percezione.
Il team tedesco coordinato da Thomas Hummel ha sottoposto la
giovane a una seri di test olfattivi: la ragazza e' riuscita a
riconoscere circa meta' degli odori proposti, ad esempio quello
di arancia, zenzero, fumo, menta.
Ha continuato, invece, a non
riconoscere odori come quello del pellame, la banana, il cocco,
la liquirizia, il cacao.
La paziente e' stata sottoposta a un elettroencefalogramma
durante i test olfattivi: dal tracciato si vede che quando la
donna riconosce gli odori il suo cervello risponde normalmente
ad essi.
Ma alla risonanza risulta che la donna continua a non
avere i bulbi olfattivi, cosa che ha lasciato spiazzati gli
scienziati.
Secondo gli esperti la donna per motivi sconosciuti ha
acquisito la capacita' di percepire gli odori attivando aree
cerebrali alternative e svincolate dalle normali vie neurali
dell'olfatto.
Il fatto che la donna sia disgustata dagli odori puo'
dipendere invece dal non aver imparato sin da piccola ad
associare certi odori a certi eventi o emozioni o situazioni.
La donna sta attualmente seguendo un training olfattivo che
la aiuta ad abituarsi al suo nuovo mondo pieno di odori; ha gia'
imparato ad apprezzare alcuni aromi associandoli ad esperienze
piacevoli.
Il suo caso suggerisce che la plasticita' del cervello e' tale
che anche altri pazienti con anosmia congenita potrebbero
scoprire gli odori con un training opportuno, spiega Hummel. "Il
nostro cervello e' qualcosa di miracoloso - conclude - e' sempre
pieno di sorprese".
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