"Non faccio interviste nei giornali
dove esiste quella manipolazione smaccata, sfacciata e
insopportabile, non esiste che faccio un discorso bello aperto e
poi mi trovo completamente diverso da quello che sono": sono le
parole di Lucio Battisti in un'intervista inedita del 1976 fatta
ascoltare durante la Milano Music Week, in occasione della
presentazione della rinascita dell'etichetta Numero Uno, che
pubblico' proprio gli album di Battisti.
"Sono cinque anni che non faccio interviste di quelle con
registratore e matita e continuano a scrivere le stesse cose"
dice ancora Battisti, spiegando che con la scelta di non dare
piu' interviste ai giornalisti della carta stampata "non ho
risolto sul piano generale ma su quello personale, non sono piu'
a disposizione, se non altro non sono responsabile di cio' che
scrivono".
"Almeno non mi sento connivente del fare foto con
l'albero di Natale o il panettone" continua l'artista, spiegando
che comunque "si puo' fare se esiste un discorso di reciproca
realta'".
In radio, invece, e' diverso e per questo "non l'ho mai
completamente abbandonata".
Nella carta stampata, invece, "la
manipolazione arriva al punto di inventare notizie, frasi", c'e'
"il gusto di schiacciarti", ma "e' una lotta persa perche' si sa
che i giornali non hanno mai influito sull'opinione pubblica" ne'
hanno mai creato o distrutto un artista.
E quindi "o reciti per
convenienza" o "dici io non ci sto, non so - conclude Battisti -
se mi sono spiegato".
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