Uscito in sala il 4 e 5 giugno, fa registrare un risultato clamoroso, con il primo
incasso, ieri per "2001: Odissea nello spazio" Stanley Kubrick con
106.145 euro seguito da "Solo: A Star Wars Story" di Ron Howard
con 76.286 e da "Deadpool 2" di David Leitch con 38.409 euro.
Davvero un risultato incredibile per il film-cult di Kubrick considerato uno dei più importanti nella Storia del Cinema.
Ripercorriamone la vicenda:
Dopo tre mesi di isolamento totale nella sua
casa-laboratorio di Abbots Mead, in aperta campagna non lontano
da Londra, Stanley Kubrick presenta al pubblico e alla critica
il suo lavoro piu' ambizioso, "2001: Odissea nello spazio" dal
soggetto del guru della fantascienza Arthur C. Clarke.
E' un
progetto rivoluzionario e un film che entra di prepotenza nella
storia del cinema: oggi si puo' anche leggerlo come un'icona di
quell'utopia esistenziale che innerva la stagione dei grandi
cambiamenti e dei fermenti che, dall'America all'Europa, segnano
il fatidico anno 1968.
Fin dalla concezione il film di Kubrick e' una novita'
assoluta: alla ricerca di un soggetto di fantascienza per
continuare il suo viaggio artistico nei generi piu' popolari
dell'immaginario visivo, il regista contatta Arthur C. Clarke e
i due condividono a tal punto l'idea di partenza da far correre
in parallelo il romanzo e la sceneggiatura. Kubrick si fa
assistere dalla Nasa e da un pool di scienziati per mostrare un
futuro tanto lontano quanto possibile in cui l'incontro-scontro
tra l'uomo e l'intelligenza artificiale (il computer Hal 9000)
abbia valenza di riflessione etica e teoretica.
"Fin dagli anni '50 - commento' George Lucas - la scienza ha
prevalso sulla fantasia e il romanzesco e' stato piu' o meno
abbandonato, man mano che i viaggi nello spazio e la tecnica
venivano in primo piano. In questo filone, il capolavoro e'
2001: Odissea nello spazio, uno dei miei film preferiti, in cui
tutto e' scientificamente esatto e immaginato partendo dal
possibile. E' veramente l'apice della fantascienza".
E ancora
oggi molti scienziati sostengono che se i programmi nello spazio
di Usa e Urss avessero mantenuto il ritmo previsto da Kubrick,
buona parte delle ipotesi rese realistiche nel film si sarebbero
effettivamente realizzate nello stesso tempo.
Con un salto temporale che ancora oggi lascia senza fiato,
l'inizio di "2001: Odissea nello spazio" trasporta l'uomo
dall'alba della preistoria al futuro usando una metafora di
offesa e conquista (l'osso scagliato verso il cielo) come
simbolo di una violenza ancestrale che si trasforma in astronave
e quindi in uno sguardo verso la possibile evoluzione della
razza umana.
"Ognuno e' libero di speculare a suo gusto sul
significato filosofico e allegorico del film - ha dichiarato
Kubrick -. Io ho cercato di rappresentare un'esperienza visiva,
che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto
emotivo direttamente nell'inconscio".
Per questo il racconto e' diviso in quattro parti.
Nella
prima, all'alba della storia, una tribu' di ominidi tocca la
conoscenza grazie al contatto con un misterioso monolite nero
venuto dallo spazio.
Nella seconda, ambientata sulla Luna nel
1999, viene rinvenuto un analogo monolite che fara' da porta
verso il futuro per gli astronauti di Discovery One.
La terza
parte, ambientata 18 mesi dopo, vede la squadra spaziale guidata
dal comandante Bowman e dal computer Hal 9000 in viaggio verso
Giove sulle tracce del segnale radio emesso dal misterioso
monolite.
Nell'epilogo Bowman, rimasto ormai solo a bordo
dell'astronave in vista di Giove, incontra di nuovo il monolite
che fluttua nello spazio profondo e, grazie a questo, viene
trascinato oltre il tempo fino a una misteriosa camera da letto
dove si vede vecchio e morente per poi tornare neonato, feto
cosmico evoluto da essere umano in una forma superiore.
Nonostante le mille interpretazioni date al cuore filosofico
del film, "2001: Odissea nello spazio" rimane prima di tutto
un'esperienza visiva e auditiva (e per questo emozionale) che
non invecchia come si capisce bene dai mille ritorni della
pellicola (rinata a nuova vita anche grazie alle tecnologie
digitali) e dal suo sempreverde successo.
Costato 12 milioni di
dollari di 50 anni fa, il film ha piu' che centuplicato i suoi
incassi attraverso le generazioni e continua ad affascinare e
sedurre gli spettatori, generando anche molte leggende.
La piu'
celebre e' quella per la quale, entrato in rapporto con la Nasa,
Kubrick avrebbe poi barattato l'uso di alcune tecnologie
futuribili (lenti e cineprese di avanzata concezione) in cambio
di una ripresa in studio dell'allunaggio del 1969: garanzia per
la Nasa ove qualcosa fosse andato male durante la documentazione
di quello storico successo nella corsa spaziale.
fonte Askanews e Giorgio Gosetti per ANSA
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.