Mi ha molto colpito questo passaggio dell'ultima intervista rilasciata due giorni fa da Mario Vargas LLosa a Barcellona all'inviato del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo. E' qualcosa su cui vale la pena di meditare, a proposito del destino di noi abitanti nativi dell'Europa. Qui l'intervista completa.
Non trova che gli italiani tra loro si somiglino ?
Proprio gli italiani confermano la mia idea. Da voi non esistono neppure le regioni. Lei conosce due toscani che si assomiglino ? I pisani non amano i livornesi, i pistoiesi rivaleggiano con i lucchesi; e tutti insieme detestano i fiorentini; per tacere delle contrade senesi. L'immagine della tribù felice contro il resto del mondo è un imbroglio ideologico.
L'Europa però non gode di buona salute.
Gli Europei hanno contratto un male terribile: il pessimismo. In realtà viviamo un tempo grandioso. Uomini e popoli si stanno integrando tra loro. Se l'Europa è così male come ci raccontiamo, perché milioni di africani lasciano la loro terra, corrono ogni sorta di pericoli, rischiano la vita, per arrivare qui ? Soltanto per migliorare la loro condizione ?
Non cercano solo pane e lavoro. Cercano legalità. Fuggono la barbarie. Scappano da regimi orribili, da dittature spaventose, in cui non hanno certezze né diritti. Cercano una terra che offra la sicurezza di poter avere al fianco la propria donna, di professare la propria religione, di crescere i propri figli. Questa per loro è l’Europa. Dovremmo esserne un po’ più fieri. C’è qualcosa di grandioso nelle migrazioni: c’è il riconoscimento della grande cultura giuridica europea, la prova del primato della democrazia.
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