E' durata 14 anni 'l'operazione di
salvataggio" dei resti visibili del complesso del Portico
d'Ottavia, luogo simbolo del Ghetto, il quartiere ebraico della
Capitale.
E per 14 anni ponteggi e impalcature hanno nascosto la
bellezza del portico ricostruito da Augusto, al posto di quello
piu' antico di Metello, tra il 27 ed il 23 a.C. e dedicato alla
sorella Ottavia.
Nel 203 fu restaurato e parzialmente
ricostruito da Settimio Severo dopo un incendio del 191 e
proprio a questo periodo appartengono la maggior parte dei resti
attualmente visibili.
Il quadriportico includeva i templi di
Giunone Regina e Giove Statore, due biblioteche, greca e latina,
e un grande ambiente per pubbliche riunioni, la Curia Octaviae.
Il suo interno si configurava come una sorta di museo all'aperto
poiche' ospitava una grande quantita' di opere d'arte.
Alla cerimonia di 'restituzione' alla citta' del Portico
d'Ottavia restaurato stamani c'erano la sindaca Virginia Raggi,
il sovrintendente ai beni culturali di Roma Claudio Parisi
Presicce, il vicesindaco Luca Bergamo e la presidente della
Comunita' Ebraica Ruth Dureghello.
L'operazione del restauro, divisa in tre fasi, e' stata
"complessa", come e' stato spiegato, ed e' stata condotta
attraverso un team di archeologi architetti e ingegneri con
l'ausilio di alte tecnologie che ha permesso e permettera' anche
in futuro un monitoraggio attento dei resti del complesso che
nei secoli e' stato piu' volte danneggiato e rimaneggiato.
In particolare durante i lavori e' stata rilevata la necessita'
di un intervento di restauro specialistico della colonna poiche'
in corso d'opera e' stata riscontrata una maggiore frantumazione
interna, rispetto al previsto, del fusto, gia' apparentemente
soggetto a diffuse micro-fessurazioni in tutta la sua lunghezza.
E' stato, inoltre, necessario, un intervento sulla superficie a
cortina in laterizio del tratto basamentale e del pilastro con
pulitura e rimozione dei residui di cemento dei pregressi
consolidamenti statici degli anni '60.
L'opera di monitoraggio
della colonna continuera' per altri due anni, a partire da ora,
con attrezzature di alta qualita', basata sull'esecuzione di
misure microsismiche ad alta frequenza, per controllare la
sicurezza del manufatto, considerando anche i frequenti eventi
di natura sismica.
Per il 2018 e' prevista la quarte fase dei
lavori di restauro che dureranno alcuni mesi e riguarderanno i muri interni.
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