Vi lamentate che il culo delle donne è monotono ? C'è un semplice rimedio, ed è di non servirsene. I vizi sono meschini, dite. Ma tutto è meschino ! Non ci sono abbastanza possibilità di lavorare le frasi, dite. Cercate e troverete !
Infine caro amico, avete l'aria molto annoiata, e la vostra noia mi affligge, perché potreste impiegare più gradevolmente il vostro tempo. Bisogna, avete capito giovanotto ? Bi-so-gna lavorare più di così.
Arrivo a sospettare che siate un fannullone. Troppe puttane !Troppo canottaggio ! Troppi esercizi fisici ! L'uomo civilizzato non ha bisogno della locomozione quanta ne pretendono i medici. Siete nato per fare dei versi ? Fatene ! Tutto il resto è vano, a cominciare dai vostri piaceri e dalla vostra salute, ficcatevi questo ben dentro la testa.
Vivete in un inferno, lo so, e vi compiango dal più profondo del cuore. Ma dalle 5 della sera alle 10 della mattina il vostro tempo può essere consacrato alla Musa, la quale è ancora la migliore ragazza.
Mio caro buon uomo, a cosa serve sfrucugliare la propria tristezza ?
Bisogna porsi faccia a faccia con se stessi da uomini forti, ed è il mezzo per diventarlo. Un po' più di orgoglio ! Ciò che vi manca sono i principi. Si ha un bel dire che sono necessari; resta da sapere quali. Per un artista ce n'è uno solo: sacrificare tutto all'Arte. La prima persona di cui deve fregarsene è se stesso.
Lettera di Gustave Flaubert a Guy de Maupassant, 1879, da tempo sotto la sua ala protettrice. Brano riportato da Marco Archetti, in Trovarsi un maestro e seguirlo è l'unico antidoto a questi tempi di stupidità, ne Il Foglio, 15 dicembre 2017.
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