Un esempio recente di un fantasma contemporaneo ma dalle radici antichissime che a quanto pare si manifesta proprio nella zona delle catacombe sulla Via Appia è quello che ha giocato un ruolo importante qualche anno fa, quando la Soprintendenza di Roma, nel 2006, è riuscita per una cifra pari a un milione e 400 mila euro ad entrare in possesso dei tre ettari di terreno – con villa e casale annesso – al quinto miglio della Via Appia Antica, in piena zona catacombale, per aggiungerli alla Villa dei Quintili, acquisita già nel 1985.
Il terreno, appartenente al demanio ecclesiastico già nel IX secolo, preziosissimo perché colmo di reperti archeologici d’epoca romana, apparteneva a una coppia di americani, gli Ewan Kimble, che dopo una lunga trattativa si decisero appunto nel 2006 a vendere la loro proprietà, e per un motivo specifico: la vecchia proprietaria, la signora Kimble, infatti, testimoniò che più volte era stata svegliata nel cuore della notte dal terrorizzante canto di una bambina, ascoltato anche dagli ospiti che frequentavano abitualmente la sua casa.
La signora Kimble e il marito, dopo lunghe ricerche, erano giunti alla convinzione che a turbare i loro sonni, e la tranquilla vita nella loro splendida magione fosse proprio il fantasma di Tulliola: una bambina che si diceva fosse figlia nientemeno che di Cicerone, e che durante alcuni scavi compiuti alla fine del Quattrocento, lungo la Via Appia Antica, era stata ritrovata mummificata, intatta, all’interno del suo sepolcro.
La meraviglia di quel corpo incredibilmente conservato, indusse ad organizzare una esposizione pubblica della mummia, che andò in scena al Campidoglio.
Ma, al contatto con l’aria e con la luce, il corpicino evaporò senza lasciare traccia.
Da quel momento, il fantasma di Tulliola fu più volte avvistato lungo l’Appia Antica, e ancora oggi, persiste la convinzione che sia facile incontrarlo nei paraggi ombrosi della Villa dei Quintili.
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