Alla Galleria d'ArteModerna e Contemporanea di Viareggio si è appena inaugurata 'Mario.
Chiara Rapaccini e Andrea Vierucci per Monicelli', terza mostra
del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2016 che ha aperto i
battenti ieri per proseguire sino al 10 aprile, tra
Lucca, Viareggio e Barga.
Proprio il 3 aprile, al cinema
Centrale di Viareggio, che Monicelli aveva eletto come sua citta'
d'adozione, verra' riproposto in sala L'Armata Brancaleone, del
1966.
Introdurra' la proiezione Chiara Rapaccini, compagna di una
vita del regista. La mostra, che gli rende omaggio, proseguira'
fino al 16 maggio.
L'esposizione e' nata dall'incontro tra l'artista Chiara
Rapaccini, in arte Rap, e il fotografo Andrea Vierucci.
L'incontro, avvenuto sul set di un servizio fotografico per la
rivista Ville Giardini, ha segnato l'inizio di un'amicizia e un
sodalizio artistico che li ha portati nel corso del 2015, anno
dedicato al centenario della nascita del cineasta, a collaborare
con entusiasmo a diversi progetti.
Le opere di Chiara Rapaccini
sono diventate, tra le altre cose, protagoniste di
un'installazione surreale, ambientata all'interno di una
fabbrica abbandonata nella laguna di Orbetello, che Vierucci ha
poi fotografato.
Alla GAMC di Viareggio i due artisti scelgono
di raccontare il cinema italiano attraverso le arti.
Le foto di
scena dei set di Monicelli si trasformano in teli dipinti,
graffiati, ricamati, fotografati in un'archeologia industriale,
per tornare, come in un gioco dell'oca, al filmato proiettato
sul muro del museo.
Dai tessuti di cotone, un giovane Mario
Monicelli sorride, giocando con i suoi cappelli. Intorno,
leggeri, fluttuanti, i volti di Toto', Anna Magnani, Gassman e
Mastroianni.
L'unione tra architettura, cinema, pittura e fotografia
sembrano magicamente ritrovare un unico filo conduttore nelle
immagini di Andrea Vierucci che ha raccolto con grande
coinvolgimento emotivo oltre che professionale il lavoro di
Chiara Rapaccini.
Per i suoi teli, Chiara Rapaccini si e'
ispirata alle fotografie del suo archivio privato scattate dai
piu' grandi fotografi di scena degli anni '60, '70, '80, '90, sui
set dei film di Mario Monicelli.
Queste foto erano state gettate
via, insieme ad altri documenti preziosi, dallo stesso
Monicelli, come "documenti del passato di nessun valore".
Chiara
le ha recuperate, e negli anni le ha catalogate, ordinate,
archiviate, lasciandosi ispirare dai forti contrasti del bianco
e nero della pellicola e dalla straordinaria forza espressiva
del lavoro dei maestri della fotografia di scena, Secchiaroli,
Strizzi, Doisneau.
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