Torna in libreria, a oltre
sessant'anni dalla prima edizione 'L'amante fedele', il libro di
racconti con cui Massimo Bontempelli vinse il 'Premio Strega'
nel 1953.
La nuova edizione e' pubblicata da Incontri editrice ed
e' il decimo titolo della collana Kufferle dedicata alla
riproposta di testi e autori del passato, con introduzione della
drammaturga e storica del teatro Patricia Gaborik, attenta
studiosa dello scrittore.
Giornalista e scrittore tra i piu' originali del Novecento,
Bontempelli, morto nel 1960, nei 15 racconti de 'L'amante
fedele' (pp 283 pagine, euro 15) mostra da diverse sfaccettature
la sua idea di letteratura, quel "realismo magico" in seguito
applicato ad autori da Borges a Rushdie.
In un certo senso questa raccolta e' il coronamento della
narrativa di Bontempelli per la presenza costante di alcuni
elementi cardine della sua poetica, dalla centralita' del mito
allo spirito di avventura che guida i suoi personaggi, alla
predilezione per i protagonisti femminili.
Diversi nelle ambientazioni e nelle atmosfere i 15 racconti
sono uniti innanzitutto dallo stile di Bontempelli convinto che
l'arte del Novecento dovesse essere in grado di esprimere
l'"avventuroso miracolo" della vita quotidiana, in una visione
in cui erano centrali i concetti di immaginazione, ironia e
candore.
Se, come scrisse Bontempelli, il mistero e' "la sola
realta'", attraverso uno sguardo candido, non filtrato cioe' da
intellettualismi o convenzioni sociali, e' possibile pervenire a
una comprensione istintiva del mondo, in piena sintonia con la
natura. E candidi sono, per gran parte, i protagonisti de
'L'amante fedele'.
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