Per celebrare l'Oscar ad Ennio Morricone, ecco questo ricordo di Giuliano Montaldo raccolto dall'agenzia Lapresse:
"Io detengo ancora il record delle collaborazioni con Ennio Morricone, anche se sento la scalata sempre più vicina del grande Tornatore. Sono 16 le colonne sonore, fra film, documentari e il 'Marco Polo' che abbiamo fatto assieme, Ennio ed io. E ogni volta è stata una emozione. Mi piaceva la musica, ma non ne avevo capito tanti meccanismi che mi ha spiegato Morricone. Trovare cioè nei film lo spazio musicale, che è fondamentale e va pensato già durante la sceneggiatura".
Fra i tifosi del maestro Ennio Morricone, c'è anche il regista Giuliano Montaldo, classe 1930, intervistato da La Presse, nella sua casa di Roma,
"Morricone - dice Montaldo - mi ha insegnato che la musica, per raccontare delle emozioni durante un film, deve avere sempre uno spazio dedicato interamente a lei, non può esserci solo nei titoli di testa e di coda e non può solo sovrapporsi a ciò che accade, un bombardamento, un passaggio di carri armati, o un brusio di folla".
"Nel dramma o nell'ironia ci deve essere uno spazio dedicato di accompagnamento musicale. Questo per me è stato fondamentale. Io gli ho fatto sempre leggere la sceneggiatura prima di iniziare le riprese - continua Montaldo - : non è che lui dia dei consigli, perché è incredibilmente schivo. Non è mai un presenzialista, un esibizionista".
Morricone quindi grande maestro della composizione che non interferisce con l'arte del regista?
"Se interferisce, lo fa con la musica. Lì, eccome, se interferisce. Per il mio 'Sacco e Vanzetti' io proposi una ballata e lui mi prese un po' in giro: 'che fai la canti te?', mi disse".
Il film 'Sacco e Vanzetti' del 1971, diretto da Montaldo, si avvale di una tra le più celebri colonne sonore del famoso autore delle musiche dei western di Sergio Leone. La canzone di chiusura 'Here's to you', cantata da Joan Baez, divenne un inno generazionale.
"A un certo punto, per un colpo di fortuna - prosegue nel suo ricordo Montaldo - cercando il materiale di repertorio del periodo dei fatti di 'Sacco e Vanzetti', ebbi la fortuna di incontrare la signora Baez. Allora le lasciai il copione e il giorno dopo lei mi chiamò per dirmi 'mi piace, ci sto'. Quando con Ennio si sono incontrati con Joan, parlavano fra loro con la musica, un dialogo meraviglioso, l'interprete c'era, ma non serviva. Joan Baez mi disse che era stupefatta di come lui avesse intuito perfettamente quale fossero le sue note più basse e quelle più alte".
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