(Dieci grandi anime) - 3. Clive Staples Lewis (4)
Ma
è proprio quel papista e quel filologo - Tolkien - a spalancare a Lewis le porte di una
nuova comprensione di quel Cristianesimo rifiutato nell’adolescenza, proprio a
partire dai vecchi miti pagani, i quali tutti indistintamente parlano di morte e
resurrezione.
Per Lewis è una vera e propria
illuminazione. E’ la nascita
dell’esclusiva compagnia degli Inklinks (in
italiano gli Imbrattacarte ), molto più che un
salotto letterario, un sodalizio di
artisti che segnerà la vita culturale britannica dagli anni ’30 agli anni ’50.
Nel settembre del 1931 l’occasione è
fornita da una lunga conversazione notturna con Tolkien Charles Williams,
autore del celebre The Place of the Lion, e Hugo Dyson. Tolkien
suggerisce all’amico che il
Cristianesimo si presenta come l’unica verità nella quale è possibile riassumere,
comprendere e sciogliere i miti pagani e le credenze degli antichi. Il
Cristianesimo, alla luce di quelle considerazioni, comincia ad apparire agli
occhi di Lewis non solo e soltanto come religione o filosofia in senso stretto
– lo scrive in Surprised by joy – ma come “riassunto e attualizzazione” di ogni
mito e cultura preesistente.
Sono appena passato dal credere in Dio al
credere definitivamente in Cristo [...]. La mia lunga chiacchierata con Dyson e
Tolkien ha certamente a che fare con questo, scrive in una lettera
all’amico di infanzia Arthur Greeves.
Dopo una settimana Lewis comunica agli amici
la sua conversione al Cristianesimo, tre mesi dopo, il natale dello stesso anno,
riceve la comunione.
Anche se Lewis ha smesso di cercare Dio,
Dio è tornato a farsi presente. E il
modo in cui è tornato a farsi presente, sotto forma di quelle nuove suggestive
amicizie culminate in interminabili conversazioni notturne, lo scrittore lo
spiega nelle ultime pagine di un altro suo libro, Prima che faccia notte (9):
Quanto
a Dio, dobbiamo ricordare che l'anima è solo una cavità che egli riempie. Non è
forse vero - domanda Lewis - che le
vostre amicizie più durevoli sono nate nel momento in cui finalmente avete
incontrato un altro essere umano che aveva almeno qualche sentore di quel
qualcosa che desiderate fin dalla nascita e che cercate sempre di trovare,
sotto il flusso di altri desideri e in tutti i temporanei silenzi tra le altre
passioni più forti, notte e giorno, anno dopo anno, fino alla vecchiaia?... Se
questa cosa dovesse finalmente manifestarsi - se mai dovesse sentirsi un'eco
che non si spegnesse subito ma si espandesse nel suono stesso - voi lo
sapreste. Al di là di ogni dubbio possibile direste: "Ecco finalmente
quella cosa per cui sono stato creato". Non possiamo parlarne gli uni agli
altri. E’ la firma segreta di ogni
anima, l'incomunicabile e implacabile bisogno”.
Quello che voi agognate vi invita a uscire da voi stessi. Questa è la
legge suprema - il seme muore per vivere . L'"io" esiste perché possa
abdicare; e, con questa abdicazione, esso diventa più veramente "io".
(10)
Questo aprirsi agli altri, questa
abdicazione dell’io – con tutte le sue fatiche e resistenze - è testimoniata come forse meglio non si
potrebbe dalla vita stessa di Clive Staples Lewis. In fondo egli non cercò
altro che il riflesso negli altri di quel
qualcosa che desideriamo fin dalla nascita e cerchiamo sempre di trovare. Un fine ultimo che non è possibile sperare di
raggiungere senza passare dall’altro
che è fuori di me, da quello che evangelicamente è il prossimo.
Lewis lo spiega in modo paradigmatico in
una splendida pagina de Il cristianesimo
così com’è:
Posso
ripetere “fa’ agli altri ciò che vuoi sia fatto a te” fino a rompermi le corde
vocali, ma non riuscirò ad agire così finché non amerò il mio prossimo come me
stesso; e non posso imparare ad amare il prossimo come me stesso se non imparo
ad amare Dio; e non posso imparare ad amare Dio se non imparo ad
obbedirGli. Sicché, come vi avevo
avvertito, siamo sospinti verso qualcosa di più intimo – dalle questioni
sociali alle questioni religiose. Perché
la via più lunga è la più breve per arrivare in porto. (11)
(segue -4./)
Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata.
9.
Prima che faccia notte, che raccoglie scritti inediti di C. S. Lewis,
a cura di E.Rialti, con prefazione di T.Howard, è pubblicato in Italia da
BUR, Milano, 2005.
10. Prima
che faccia notte,
op.cit. pag. 127
11. Il Cristianesimo così com’è, op. cit. pag. 118.
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