Chi sarà, dunque il prossimo Papa ?
A pochi giorni dall'inizio del Conclave, impazza, sui media di tutto il mondo, il gioco dei Papabili.
Due giorni fa stigmatizzato da un ironico e divertente pezzo firmato da Silvia Guidi su L'Osservatore Romano (L'insostenibile leggerezza del pronostico) che cominciava così: Il pronostico pre-conclave è un genere letterario sui generis in cui spesso - tranne rare, luminose eccezioni - l'interesse dell'argomento è inversamente proporzionale alla conoscenza del tema di cui si sta parlando.
E' precisamente così e la cosa può anche far sorridere o far pensare come abbiamo scritto qualche giorno fa su questo blog.
L'esercizio stilistico di indovinare il nome del prossimo Pontefice è un diritto che a quanto pare appartiene a tutti. E in fondo, considerando il carattere ecumenico rivendicato dalla Chiesa cattolica, è anche giusto che sia così.
Come piccola considerazione personale, a pochi giorni dall'extra omnes (il fuori tutti) che sancirà l'inizio del Conclave, possiamo dire questo:
- il Collegio dei Cardinali arriva a questo Conclave piuttosto frammentato. Non ci sono, come nel Conclave precedente, candidati forti, personalità preminenti come furono allora Ratzinger e Carlo Maria Martini.
- decideranno molti e diversi fattori: l'autorevolezza del nuovo pontefice, certo, ma anche fattori come l'età, la capacità di presentare un volto della Chiesa differente da quello certamente ingrigito e appesantito dagli scandali che abbiamo visto negli ultimi due anni.
- la lista dei Papabili è perciò di difficile compilazione. Esistono almeno una dozzina di nomi che sembrano disporre dei requisiti giusti per diventare Papa: gli italiani Angelo Scola, Gianfranco Ravasi, Angelo Bagnasco; il ghanese Turkson (il più avvantaggiato tra gli africani); il cappuccino americano O'Malley; il canadese Marc Oullet, il brasiliano Odilo Scherer, l'arcivescovo di Vienna Christoph Schonborn; l'ungherese Peter Erdo; l'honduregno Maradiaga; il messicano Ortega.
A questi vogliamo aggiungere l'arcivescovo di Manila, il cardinale Luis Antonio Tagle (nella foto).
La sua scelta sarebbe per molti aspetti dirompente. Innanzitutto per l'età, 'giovanissima' per un Papa: solo 55 anni. Poi, per le sue doti carismatiche, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni. Infine, naturalmente, per la sua provenienza, da uno de paesi più cattolici e più poveri del mondo - e più lontani dal geo-centrismo romano.
Staremo a vedere. Tra pochi giorni sapremo.
Fabrizio Falconi
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