E' inevitabile, per i cultori del genere, ripensare in questi giorni di avvicinamento al Conclave, alla Profezia di Malachia (sulla quale anche i giornali e i media si eserciteranno non poco in questi tempi, magari anche a sproposito), il testo medievale pubblicato per la prima volta nel 1595 e attribuito a San Malachia, vescovo e monaco benedettino irlandese vissuto nel XII secolo.
E', come si sa, un testo molto discusso e la cui autenticità è stata messa in dubbio molte volte nel corso dei secoli, nel quale sono indicati 111 papi per altrettanti pontefici a partire da Celestino II che fu eletto nel 1143.
Facendo i debiti conti, Benedetto XVI è l'ultimo papa della lista.
O meglio il penultimo. Perché la profezia si conclude non con un motto, ma con una frase enigmatica e terribile che descrive l'avvento dell'ultimo Papa, indicato come "Pietro II", in questi termini:
In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis.
ovvero:
Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà (un/il?) Pietro (il?) Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine.
QUI si può leggere l'elenco completo dei motti relativi ai diversi papi della storia alcuni dei quali, come i recenti de medietate lunae per Giovanni Paolo I e de labore solis per Giovanni Paolo II sono veramente impressionanti per i significati simbolici ai quali possono essere associati.
Qualche anno fa poi, uno scrittore indiano Schmeig Maria Olaf, ha messo in relazione - in uno dei libri più interessanti sull'argomento, sotto forma di romanzo, pubblicato dall'editore Fazi - la profezia con i tondi papali cioè i ritratti dei Papi esposti nella trabeazione interna della Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma.
E' un tema sempre pieno di fascino, quello della profezia. E non è un caso che torni di attualità oggi, un periodo in cui tornano a scorrere istanze millenaristiche o pre-apocalittiche, in diversi ambiti contemporanei.
Potrà allora sembrare suggestivo constatare che sono almeno CINQUE i cardinali elettori - quelli che parteciperanno al prossimo Conclave, che saranno in tutto 115 - i quali hanno, come nome di battesimo all'anagrafe, il nome di PIETRO.
Eccoli.
Peter Kodwo Appiah Turkson, ghanese.
Péter Erdő, ungherese
Tarcisio Pietro Evasio Bertone, attuale Cardinale Camerlengo
Christoph Maria Michael Hugo Damian Peter Adalbert Schönborn, arcivescovo di Vienna.
Odilo Pedro Scherer, brasiliano.
La cosa interessante è che non si tratta di 5 Cardinali qualsiasi, ma di 5 tra i più 'quotati' in assoluto, in queste ore.
Vedremo dunque, se sarà eletto proprio un nuovo 'Pietro'.
Nel qual caso, qualcuno forse comincerà a interrogarsi..
Fabrizio Falconi.
Odilo Pedro Scherer, brasiliano.
La cosa interessante è che non si tratta di 5 Cardinali qualsiasi, ma di 5 tra i più 'quotati' in assoluto, in queste ore.
Vedremo dunque, se sarà eletto proprio un nuovo 'Pietro'.
Nel qual caso, qualcuno forse comincerà a interrogarsi..
Fabrizio Falconi.
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