Il Papa non era al corrente delle dichiarazioni negazioniste del vescovo Williamson, al momento della remissione della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani? E non aveva pensato che la decisione coincidesse col 50° anniversario dell'annuncio del Concilio Vaticano II?
Ci crediamo. Ma possiamo dire - da osservatori distanti, da cattolici incompetenti - che ciò appare stupefacente? Una svista così possiamo aspettarcela da un governo, per sua natura provvisorio; non dal Vaticano, per definizione definitivo, cauto e informato.
Possiamo aggiungere - con rispetto - una preoccupazione? Questa lezione di teologia continua non rischia di spegnere quello che il sorriso di Giovanni XXIII aveva acceso? I princìpi sono importanti; ma gli uomini, in tempi come questi, hanno bisogno di comprensione e rassicurazione. Qualcuno direbbe: hanno bisogno di amore.
Circondato dall'affetto sospetto degli atei devoti e dall'adulazione interessata degli incoerenti, il Vaticano da tempo istruisce, ammonisce, invita alla perfezione. Ma spesso sembra di vederlo dal lato sbagliato di un cannocchiale: una presenza distante, irraggiungibile. Gli imperfetti guardano, chiamano piano: ma nessuno risponde.
Papa Giovanni XXIII - i cui ritratti ingenui adornano ancora le case degli italiani - aveva capito che bisogna andare incontro agli uomini, non aspettarli. Alberto Melloni, sul "Corriere" del 3 febbraio, ha usato una frase illuminante: "Quella speranza che oggi tutti consegnano a Obama, allora guardò alla Chiesa di Roma (...). Il concilio non fu un'idea, un testo da manovrare ermeneuticamente, ma un evento nel quale la Chiesa ha cercato a mani nude, nelle macerie del Novecento, chiamate di obbedienza più esigenti di quella che era la comoda routine intransigente".
Credo che molte vocazioni, devozioni ed educazioni familiari abbiano le radici in quel periodo. Una voce nuova per un mondo nuovo. Nessuno chiede che la Chiesa sia progressista. Vogliamo molto di più: speriamo sia lungimirante.
I pontefici che hanno scaldato i cuori hanno svegliato i giovani. Papa Roncalli, magnifico bergamasco, non è rimasto solo. Lo ha seguito, nel suo brevissimo pontificato, Giovanni Paolo I, provocando stupore riconoscente. Lo ha rilanciato, lungamente e potentemente, Giovanni Paolo II, che pure non era morbido in materia di dottrina.
Potrebbe farlo - è tempo, è in tempo - Benedetto XVI.
Non è discutendo con i lefebvriani che si riconquistano i ragazzi italiani (e non solo). La Chiesa s'è guadagnata rispetto e attenzione discutendo con noi di sesso nelle ore di religione (grazie don Carlo), e giocandosela a pallone sulla terra degli oratori. Antonio Piloni, si chiamava il curato del Duomo, a Crema, negli anni Sessanta. Se alla domenica la cattedrale è piena, e don Emilio è contento, è anche per merito suo.
Non amo scrivere di questi argomenti: dichiararsi cattolico sui giornali è ormai una furbizia o una dichiarazione di guerra. Ma sento, dentro e fuori di me, un disagio crescente. E lo scrivo, consapevole che non servirà a niente.
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La chiesa bisogna amarla e amarla dell'amore di agapao, bisogna crederci che la sua origine è divina e che sorge dall'infusione dello Spirito Santo. Prima della resurrezione gli apostoli che si riunivano sulla barca nel lago di Galilea non erano ancora Chiesa. La Chiesa c'è perché c'è stata l'incarnazione, la resurrezione e l'infusione dello Spirito Santo su Maria, sugli apostoli e nel mondo. Il cristianesimo è l'unica religione che ha dei sacerdoti perchè c'è l'incarnazione e loro attraverso il ministero che gli è stato donato rendono presente Gesù nell'eucaristia, in corpo e sangue, unendo cielo e terra. La chiesa è innanzitutto questo, ed è fatta di uomini che dovrebbero essere capaci di rendere evidente al mondo l'amore di Dio per ogni creatura e per il creato.Quindi nella Chiesa è presente anche il male, lo dice anche Gesù nel Vangelo, e aggiunge, ma esso non prevarrà. La Chiesa porta tutti, sia me che Andreotti, per questo ha un passo lento diceva don Primo Mazzolari, e aggiungeva il suo volto di madre è rugoso e segnato perchè è segnato dal mio peccato. Tanti parlano di Chiesa e chiedono alla Chiesa di mettere ordine nel mondo o almeno di dire come dovrebbe essere messo in ordine. MA questo non è il compito della Chiesa, ma mio e tuo e di Severgnini e di ogni credente che ha, lui, il compito di rendere evidente, il volto amorevole di Dio perché ha fato l'esperienza profonda radicale della sua misericordia. E questo avviene solo con la preghiera e stando con il Signore e la parola.Per questo non mi appassionano le critiche alla Chiesa.Ne sono stato nemico per molti anni. Essa è come certi mosaici che riempiono le finestre delle cattedrali Gotiche e romaniche. Visti dall'interno sono un esplosioni di colori e immagini luminose, visti dall'esterno sono vetri neri intrecciati di piombo. La Chiesa ha autorità sulle coscienze degli uomini che in essa ne riconoscono la madre, agli altri indica una strada di valori che appartengono alla natura oltreché alla ragione. Dopodiché ognuno ha la libertà di farne ciò che vuole. Perché questa terribile libertà è ciò che ci rende simili a Dio se scegliamo l'amore.
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RispondiEliminaBellissime queste parole di Etty Hillesum sulla necessità di operare trasformazioni radicali prima di tutto in sè stessi (mi pare che il tuo discorso, Alessandro, sottintenda appunto questo)
RispondiElimina'Il marciume che c'è negli altri c'è anche in noi, continuavo a predicare; non vedo nessun'altra soluzione, veramente non ne vedo nessun' altra, che quella di raccoglierci in noi stessi e di strappare via il nostro marciume. Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto la nostra parte dentro di noi. E' l'unica soluzione di questa guerra: dobbiamo cercare in noi stessi, non altrove.'
...penso proprio questo Magda..
RispondiEliminaCaro Alessandro,
RispondiEliminail tuo discorso mi sembra ineccepibile.
E' quasi ovvio che per ogni cristiano dovrebbe essere così.
Ma i cattolici sono animali sociali - non sono abituati a confrontarsi direttamente con Dio nella solitudine delle loro stanzette, come fanno i protestanti, per esempio.
E per un cattolico è importante la relazione con l'altro, con gli altri, in primis con quelli che sono i rappresentanti in terra del messaggio cristiano.
Da loro si vorrebbero appunto gesti e parole che scaldino il cuore. Magari non sempre, ma almeno qualche volta. E' un desiderio legittimo, e frustrante quando resta disatteso, perchè la Chiesa - nel senso del Clero - esiste anche perchè dovrebbero essere guide nella fede.
Anche a me non appassiona lo sport di tirare sassi addosso agli uomini che sono come me peccatori. Ma non posso non condividere lo sconcerto che si prova, a volte. E negli ultimi tempi, piuttosto di sovente.
Che dire a Magda ? Semplicemente GRAZIE per averci regalato la splendida Etty .
...e certo Faber, che siamo esseri sociali e che il nostro essere cristiani si esprime nella secolarità. In quale altro luogo se non il mondo occorre verificare se questo amore di cui ci dice Gesù è possibile tradurlo in gesti concreti, strutture e azioni sociali che incidano nella storia dell'uomo? E la Chiesa è innanzitutto luogo di Comunione, o questo dovrebbe essere. Comunione verso tutti gli esseri umani e comunione al suo interno. Non è sempre così.Padre Alex Zanotelli è un mio caro amico, ha scelto di stare in comunione con la Chiesa, ma a fianco dei poveri e degli sfibrati. Non ha la visibilità di tanti prelati ma neanche quella di tanti cattolici che lo considerano un po' schierato e radicale. Questi non si considerano schierati e si limitano a pontificare sul comportamento degli altri e a chiedere coerenze di cui essi per primi non conoscono il significato. Pensa soltanto al dovere di pagare le tasse, come è scritto nella Costituzione per assolvere il dovere sociale della solidarietà come ci ricorda l'art.3. Questo principio è stato il frutto di una lunga battaglia dei cristiani nella fase costituende. Pensa che ci sono anche preti che dicono di non pagarle! Io faccio parte di quei cristiani che pensano che durante il nazismo la chiesa avrebbe dovuto scegliere il rischio del martirio per schierarsi al fianco degli ebrei anziché il realismo Costantiniano. Lo penso.
RispondiEliminaL'ho affermato in alcuni dibattiti, credo anche di avere buoni argomenti a favore della mia tesi. Però io non c'ero quando quei fatti avvenivano. Mentre oggi di fronte alle azioni di Maroni ci sono e rispetto all'idea di società che ci sta proponendo penso di avere delle responsabilità. Il punto Faber é questo. Ci sono una caterva di cosiddetti tradizionalisti che pensano che il Papa abbia fatto bene e magari, maliziosamente che sia stato giusto farlo prima del 27 gennaio giorno della memoria. A loro argomento usano la Comunione e l'accerchiamento della secolarizzazione e poi ci sono i progressisti che pensano che ha sbagliato e altrettanto maliziosamente che abbia fatto a posta a farlo in coincidenza con il giorno della memoria, perché nella Chiesa ci sono forze avverse al concilio Vaticano II. Io scelgo i secondi ma la verità dov'è? E poi ci sono migliaia di cristiani che accedono all'eucarestia quotidiana che neanche leggono i giornali.Sai quel popolo di piccoli, veri piccoli, che puliscono le Chiese e non lascia il deserto davanti al Tabernacolo e magari si accontentano di una fede fatta solo di religiosità e di intimità con il Signore. Ma i cristiani che vivono pensando che Dio serva alla vita e che Cristo sia la strada per viverla in pienezza quanti sono? Detto questo, la penso come te, il Papa poteva evitarsela questa cosa almeno nei tempi e al Cardinale Lefreviano poteva dire di stare zitto per un po' come in passato è stato chiesto a Camara a Romero e a tanti altri che avevano solo il difetto di stare coerentemente al fianco degli ultimi.
Alessandro è un po' che volevo dirtelo ma ho avuto problemi tecnici nell'entrare nel blog: BENTORNATO! CI SEI PROPRIO MANCATO!
RispondiEliminaCome mancano tanto e tanti cristiani che così lucidamente e con prese di posizioni forti ci ricordino dove sta l'essenziale, ciò che davvero trasforma la storia.
E' bello leggerti, non riesco mai ad essere banale! :)
errata corrige:
RispondiEliminanon riescI mai ad essere banale! :)
...grazie Thekla, ho avuto qualche problema di salute e ne ho accennato nel post di Faber sulla decadenza della nostra civiltà e mi siete mancati anche voi....
RispondiEliminaGrazie, Faber. Grazie Alessandro!
RispondiEliminaMi sento di condividere entrambe le vostre prospettive.
Da un lato sento la NOSTALGIA di una Chiesa che, nelle sue guide, sia umanamente e cordialmente solidale con le preoccupazioni degli ultimi, che sappia prendere per mano tutti noi, che non stia troppo a sgridarci se non abbiamo ben chiaro tutta l'etica, ma che ci indichi bene la sequela del Signore Gesù; dall'altra ringrazio il Padre che non fa mancare persone che mostrano il Vero, il Giusto, il Bello.
Beh, ragazzi ( e ragazze ;)), siete la mia Chiesa!
Bentornato, Alessandro, e auguri.
Grazie a te, Biancospina !
RispondiEliminaChe conforto il tuo esserci.
Nostalgia ed evidenza di persone che testimoniano come tu scrivi, il bello - co-esistono anche in me.