Dal domani 17 agosto al 7 ottobre
l'Opera della Metropolitana di Siena scopre il magnifico
pavimento marmoreo del Duomo di Siena.
Un 'cammino sicuro' anche
per i visitatori che potranno ammirare il pavimento nel rispetto
dei protocolli di sicurezza.
Tra i servizi offerti saranno inoltre disponibili visite guidate
durante le quali professionisti del settore, in varie lingue,
condurranno i visitatori alla scoperta di questo straordinario
capolavoro.
In occasione della scopertura, spiega una nota, sara'
possibile ammirare le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona,
eseguite con una tecnica simile a quella del commesso marmoreo,
con legni di diversi colori, raffiguranti vedute urbane,
paesaggi e nature morte, armadi che mostrano gli scaffali
interni con oggetti liturgici.
L'itinerario completo OpaSiPass
consente, oltre la visita del pavimento in Cattedrale, quella al
Museo dell'Opera in cui si potranno ammirare, nella Sala delle
Statue, i mosaici e le tarsie originali di Antonio Federighi con
le Sette eta' dell'Uomo.
Nella Sala dei Cartoni, il cui ingresso
fiancheggia la magnifica Maesta' di Duccio, e' visibile la celebre
pianta del pavimento del Duomo delineata da Giovanni Paciarelli
nel 1884, che permette di avere un quadro d'insieme delle tarsie
e del percorso che, dall'ingresso, conduce fino all'altar
maggiore.
Il biglietto integrato prevede anche l'accesso alla
cosiddetta "Cripta", sotto il pavimento del Duomo e al
Battistero.
Il pavimento e' il risultato di un complesso
programma iconografico realizzato attraverso i secoli, a partire
dal Trecento fino all'Ottocento, oltre 50 in tutto, i cui
cartoni preparatori furono disegnati da artisti, quasi tutti
"senesi", fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di
Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro
Pinturicchio, autore del celebre riquadro con il Monte della
Sapienza.
Il percorso si apre con l'iscrizione d'ingresso,
davanti al portale centrale, un invito a entrare "castamente"
nel Virginis templum, la casa di Maria, testimonianza del forte
legame che i cittadini senesi hanno da secoli con la loro
'patrona'.
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