Uno dei saggi più interessanti usciti in Italia negli ultimi mesi. Opera del filosofo catanese trentaduenne, Leonardo Caffo, allievo di Maurizio Ferraris, che insegna al Politecnico di Torino.
L'idea del libro è assai suggestiva: cos’hanno in comune un pensatore-scrittore con la passione per la natura e il vagabondare, un enigmatico terrorista ex professore di matematica a Berkeley, un architetto pioneristico e un geniale filosofo che hanno rivoluzionato i linguaggi e le prospettive non solo delle loro discipline, ma della cognizione moderna del mondo?
La risposta è: Quattro capanne.
Sulle sponde di un lago, nel fitto di un bosco o in una baia rocciosa, quattro dimore essenziali e archetipiche attraverso le quali una vita torna a essere una forma di vita tra le altre, alberi, terra, acqua e animali, e l’uomo si approssima a una semplicità che va per sottrazione al midollo delle cose.
Abitare una capanna – che si tratti di Henry David Thoreau, Theodore Kaczynski - il famoso "Unabomber" americano, Le Corbusier o Wittgenstein – è un gesto radicale e inattuale (dagli esiti a volte drammatici) che azzera gli “epifenomeni che coprono tutto ciò che di naturale esiste nello stare al mondo” e ricostruisce attorno a sé tempo, percezione, esperienza, pensiero – rifondando la meraviglia dell’aderenza al reale, che per Caffo è il vero e ultimo thaumazein filosofico.
Leonardo Caffo
Quattro capanne o della semplicità
Nottetempo 2020
pagine: 256
ISBN: 9788874528066
collana: Terra
Euro 18
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