Che cosa hanno a che vedere tutti e tre insieme, Terence Stamp, il grande attore inglese oggi 82enne, Federico Fellini e Jiddu Krishamurti, il grande filosofo del Novecento, grande anima che ha illuminato menti e cuore a Oriente (dove nacque, in India, a Madanapalle, nel 1895) e a Occidente, dove visse a lungo (in Gran Bretagna e in California)??
C'è un sottile fil rouge che lega queste tre grandi personalità, riemerso qualche anno fa in una intervista passata inosservata.
Si sa che i destini di Stamp e Fellini si incontrarono proprio all'alba del 1968, quando l'attore inglese fu scelto come protagonista dal grande maestro riminese per il suo Toby Dammit, terzo episodio del film Tre passi nel Delirio, girato a 6 mani (3 episodi diversi, tutti tratti da racconti di Edgar Allan Poe) dai registi Roger Vadim, Louis Malle e per l'appunto Fellini.
Per interpretare il personaggio maledetto dell'attore che scommette la sua testa col diavolo (Toby Dammit), Fellini aveva pensato in un primo momento a Peter O' Toole, che da tempo aveva fatto sapere di voler lavorare con Fellini. Il regista volò a Londra e dopo l'incontro tra i due, la trattativa sembrava andare a buon fine.
O' Toole però ci ripensò dopo aver letto la sceneggiatura, preoccupato dall'aura sinistra del personaggio che avrebbe dovuto interpretare.
La relazione tra O' Toole e Fellini finì malissimo, con un litigio e un reciproco mandarsi a quel paese. A quel punto Fellini virò su un'altra scelta e tra 3 nuovi pretendenti scelse Terence Stamp per il suo volto bello e allucinato e per il fatto che era già reduce dal Teorema di Pier Paolo Pasolini.
Stamp venne a Roma nell'inverno del '67/'68 e prima della primavera, in soli 26 giorni di riprese fu girato l'episodio - solo trentotto minuti - una delle pagine forse più geniali in assoluto della filmografia di Fellini.
Stamp era in un momento molto particolare della sua vita: conduceva una vita sregolata, era sotto l'effetto di varie dipendenze. E poco dopo questo film è noto che l'attore fuggì in India dove rimase per qualche anno a meditare sul suo futuro e sulla sua vita.
Quello che non si sapeva finora era il motivo di questa improvvisa decisione. E in questa intervista rilasciata a Maria Pia Fusco de La Repubblica nel 2013, Stamp racconta un interessantissimo retroscena, finora non conosciuto. Riporto per intero il passo:
Che ricordo ha di Teorema e di Fellini?
"Con Pasolini non è stata un'esperienza eccezionale: era un uomo riservato. Ma la verità è che sul set il mio interesse era tutto per Silvana Mangano: bellissima. Invece Fellini ha significato la svolta della mia vita. Lui aveva un rapporto amichevole con Peter O'-Toole, si vedevano quando veniva a Londra e Peter gli ripeteva "Voglio lavorare con te", finché capitò l'occasione diToby Dammit, uno degli episodi diTre passi nel delirio. Fellini mandò la sceneggiatura a Peter che, un mese prima delle riprese, una notte lo chiamò: "Quel Dammit è un vero bastardo, non voglio fare il tuo film. Goodbye". Fellini chiamòun agente a Londra, chiese di mandargli un attore decadente, stropicciato, bastardo. Io avevo appena fatto un western, avevo i capelli lunghi, scuri, ero sfatto, fumavo molto, di tutto allora. Fellini venne all'aeroporto, mi guardò, scoppiò a ridere, mi chiese di rimanere".
È vero che a Fellini deve anche la scelta dell'India?
"In una cena a casa di una contessa a Roma mi fece conoscere il maestro Krishnamurti, un piccolo indiano che diceva cose che non capivo. "Guarda quell'albero", lo guardavo, lui sorrideva. "Guarda quella nuvola". "Quando un'aquila vola non lascia tracce". Aveva uno sguardo magnetico, dolcissimo, mi sentivo inadeguato, troppo stupido per capire il senso delle sue parole e il desiderio di andare in India per avvicinarmi alla sua filosofia mi è rimasto dentro. Perciò dico che nella mia vita e nel mio lavoro c'è un prima e un dopo Fellini".
Insomma, che Stamp fosse diventato uno dei più famosi testimonals della figura di Krishamurti era noto - riporto in calce a questo articolo uno dei molti interventi che l'attore ha fatto nelle diverse scuole e fondazioni intitolate a Krishnamurti nel mondo, che portano avanti i suoi insegnamenti - ma non era conosciuto che a presentare i due fosse stato proprio Fellini.
Bisognerà approfondire. Sarebbe interessante conoscere l'opinione di Fellini a proposito di Krishnamurti e sarebbe anche interessante sapere chi era con esattezza quella contessa romana e quando si svolse esattamente la fatidica cena.
Fabrizio Falconi -2020
Personaggi mai banali.
RispondiEliminaLa contessa era Vanda Scaravelli 1908 - 1999, amica di Krishnamurti, da bambina con i genitori già lo ascoltava. A Saanen negli incontri annuali con la gente di Krishnamurti lo ospitava nella sua casa Svizzera e accompagnava in macchina alle conferenze.
RispondiEliminaInoltre, la Scarwvelli insegnava yoga e un suo libro sullo yoga è noto.