Dal Kilimangiaro in Africa alle
barriere coralline dell'Oceano indiano e dell'Australia: sono
sempre di piu' le meraviglie del pianeta a rischio sopravvivenza
a causa del cambiamento climatico.
A lanciare l'Sos e' l'Unioneinternazionale per la conservazione della natura (Iucn) che per
la prima volta dal 2014 aggiorna la sua valutazione sullo stato
di salute dei siti naturali Patrimonio dell'umanita' affermando
che in tre anni i luoghi a rischio sono quasi raddoppiati,
passando da 35 a 62.
Presentato a Bonn, in Germania, dove e' entrata nel vivo la
Conferenza Onu sul clima (Cop23), il rapporto evidenzia le
molteplici minacce ai siti naturali Patrimonio, dalle specie
aliene al turismo non sostenibile, ma l'imputato numero uno e' il
clima.
A preoccupare sono gli effetti del cambiamento climatico,
come lo sbiancamento dei coralli che e' conseguenza del
riscaldamento delle acque degli oceani o lo scioglimento anomalo
di ghiacci legato al 'global warming' che galoppa.
Non a caso
ecosistemi come le barriere coralline e i ghiacciai sono tra i
piu' minacciati, spiega lo Iucn, oltre a zone umide, delta bassi,
permafrost e siti esposti a incendi.
Tra l'altro anche la
diffusione di specie invasive e' comunque aggravata dai
cambiamenti di clima che in alcuni casi ne favoriscono
proliferazione in zone altrimenti non adatte.
Gli impatti del clima che cambia, sottolineano gli esperti,
si fanno sentire su un quarto di tutti i 241 siti valutati. Nel
2014 pesavano "solo" per un sito su 7. L'analisi indica che c'e'
"significativa preoccupazione" per il 29% dei siti naturali
Patrimonio mondiale, mentre per il 7% c'e' una valutazione
"critica". Tra questi ci sono il Parco nazionale delle
Everglades negli Stati Uniti e il lago di Turkana in Kenya.
L'Italia per fortuna ne esce abbastanza bene. Tra i siti della
penisola l'Etna figura tra quelli in "buono stato", mentre per
le Eolie e le Dolomiti ci sono "alcune preoccupazioni".
Valutazioni invariate rispetto al 2014.
Inger Andersen, direttore generale dello Iucn, richiama
l'attenzione dei rappresentanti dei governi e dei leader
mondiali riuniti a Bonn: "Servono impegni urgenti, ambiziosi e
azioni per attuare gli accordi di Parigi". Contenere il
riscaldamento globale e' considerato prioritario. Ieri gli
scienziati hanno evidenziato il ritorno alla crescita delle
emissioni di anidride carbonica, il gas serra principale
responsabile del "global warming". Un "pericolo" per gli
obiettivi di Parigi, ha detto oggi via Twitter il segretario
dell'Onu Antonio Guterres, appellandosi agli Stati affinche' si
impegnino di piu' sulla tutela ambientale. Domani e' atteso a Bonn
insieme ad Angela Merkel e ad Emmanuel Macron.
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