Arrivo' in studio con un
tamburello turco "grande come la ruota di una macchina" e
decorato di campanellini e nacque una canzone immortale.
Oggi il
mondo della musica dice addio a Bruce Langhorne, il chitarrista
che ispiro' "Mr. Tambourine Man" di Bob Dylan.
"In the jingle
jangle morning I'll come following you," canto' il il piu' recente
tra i premi Nobel per la Letteratura nel celebre brano dalle
mille interpretazioni.
Langhorne e' morto nel giorno di Venerdi'
Santo a Venice, in California. Aveva 78 anni.
E' stato lo stesso Dylan a dare a Langhorne il credito di
essere stato la sua musa per il brano dal tono surreale
ispirato, tra l'altro alle immagini cinematografiche di "La
Strada" di Federico Fellini.
Piu' in generale, il chitarrista e'
stato l'anima di "Bringing It All Back Home", l'importantissimo
album del 1965 in cui i suoi accordi elettrici hanno tessuto la
trama di canzoni come "Maggie's Farm", "Love Minus Zero/No
Limit" e "She Belongs To Me".
Impegno musicale e impegno
politico: nell'agosto 1963 Bruce sali' sul palco allestito sul
National Mall di Washington per un duetto con la folk singer
Odetta subito prima del celebre discorso di Martin Luther King
"I have a dream", ho un sogno, l'eguaglianza tra neri e bianchi.
Langhorne era nato in Florida in una famiglia della classe
media nera.
I genitori avevano divorziato quando lui era
piccolissimo e la madre lo aveva cresciuto a East Harlem
iscrivendolo alle migliori scuole private da cui il ragazzo
venne espulso perche' accusato di appartenere a una gang.
Figlio
di afro-americani dalla pelle chiara, da piccolo Bruce non era
mai stato a suo agio dentro nessuna etnia, accusato spesso di
essere troppo bianco, o troppo nero, o troppo portoricano.
Aveva
cominciato a suonare la chitarra a 17 anni, dopo aver lasciato
il violino per la perdita di tre dita della mano destra.
Negli anni '60 aveva fatto i primi passi nei club folk di
Greenwich Village dove sei era fatto notare con una Martin
acustica collegata a un amplificatore Fender Twin.
Oltre che con
Dylan, nella sua lunga carriera musicale Langhorne aveva
collaborato con altri cantanti (lo si sente ad esempio di sfondo
a "Farewell Angelina" di Joan Baez) e nel cinema: con le colonne
sonore di Hired Hand" di Peter Fonda, "Fighting Mad" di Jonathan
Demme e "Pat Garrett & Billy The Kid" di Sam Peckinpah con Bob
Dylan nel cast.
Ma e' stato Dylan l'artista a cui lui si sentiva
piu' legato: "Comunicavamo telepaticamente", disse in una
intervista del 2007, quando aveva abbandonato la chitarra dopo
aver sofferto un ictus.
Langhorne era tornato allora alle
percussioni ed e' del 2011 il suo primo ed unico album di musica
caraibica che si intitola, vedi caso, "Tambourine Man".
fonte ANSA
fonte ANSA
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