'Pochi libri per pochi': con questo
motto si e' presentata per la prima volta al pubblico a
Milano la neonata De Piante Editore, una casa editrice nata con
il progetto esplicito di creare libri da custodire come opere
d'arte, improntati alla scoperta o alla riscoperta di rarita' o
inediti del patrimonio letterario italiano.
A partire dal primo
volume di recente pubblicazione e da questi giorni in vendita,
'Non posseggo nemmeno una Divina Commedia', raccolta stampata in
500 copie di tre lettere inedite di Eugenio Montale: scritte
negli anni '50 al grecista Manara Valgimigli e provenienti dal
Fondo Valgimigli di Ravenna, le epistole ritraggono la figura
umana del poeta, non privo di furbizie, cinismo e pigrizia nel
cercare di farsi includere nella giuria di un premio letterario,
nel chiedere aiuto per scrivere un articolo su Pascoli o
nell'accampare scuse pur di non partecipare a un convegno su
Dante Alighieri.
"L'idea di aprire questa casa editrice viene dal mio lavoro
nella progettazione della stampa - ha raccontato la fondatrice
Cristina Toffolo De Piante - Ma in un periodo in cui gli editori
senza idee creative sono in fila per chiudere, noi abbiamo
deciso di pubblicare dei libri-gioiello: e' una scommessa, ma
fatta con la testa e con responsabilita' verso collaboratori e
fornitori".
Con una cura del particolare, dalla stampa alla
carta, la De Piante con i cofondatori e giornalisti Angelo
Crespi e Luigi Mascheroni si e' proposta di dare vita a un
progetto che punta al pregio artistico e tipografico fin dalle
sovracoperte, come quella del pittore astratto Roberto Floreani
che impreziosisce questa prima pubblicazione: "Dire che vogliamo
fare libri per pochi non e' snobismo, ma voglia di divertirci con
una qualita' editoriale tutta italiana", spiega Mascheroni.
Nel 2017 la De Piante si propone di pubblicare 4 libri (con
tiratura di 300 copie) tra cui un racconto inedito di Piero
Chiara su un viaggio in macchina con Ezra Pound dal castello
Brunnenburg del poeta a Milano, e un articolo del 1974 di
Fruttero e Lucentini che espone quattro immaginarie trame
eversive da suggerire ai giornalisti per descrivere gli anni di
piombo, e sono in corso trattative per due carteggi inediti, di
Guido Morselli e di Carlo Emilio Gadda.
"Noi giochiamo di
retroguardia, con testi non ideologici ne' rivoluzionari, libri
inutili che pero' sono preziosi nelle nostre librerie piene di
brutti libri, specie in un momento in cui si intravede un nuovo
margine di crescita per il libro cartaceo", dice Crespi.
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