La vita breve ma intensa, il
vitalismo incontenibile, rivoluzionario, di Jack London
rimangono, a cent'anni dalla morte dello scrittore, "un monito a
non darsi mai per vinti o sconfitti".
E i suoi scritti, dei
quali non c'e' ancora certezza sul numero esatto, da 'Zanna
Bianca' a 'Il richiamo della foresta' a 'Martin Eden' a 'Il
tallone di ferro' hanno ancora molto da dirci sul rapporto tra
uomo e natura, sulle conseguenze del capitalismo e il futuro
della società.
A tutto questo e molto di piu' rende omaggio il Jack LondonTribute, tre giornate, dal 22 al 24 novembre a Trieste, di
racconti, aneddoti, omaggi e testimonianze, a cura del regista e
autore Massimo Navone e dello scrittore Davide Sapienza, tra i
principali esperti e traduttore italiano di London.
E arrivano
in libreria per Chiarelettere 'Il senso della vita (secondo
me)', con introduzione di Mario Maffi e per Orecchio Acerbo
tornano 'L'ombra e il bagliore' con le illustrazioni di Fabian
Negrin, il racconto prediletto da Borges e 'Il richiamo della
foresta' in grande formato con le illustrazioni di Maurizio A.C.
Quarello.
Nato il 12 giugno 1876 a San Francisco e morto il 22 novembre
1916 a Glen Ellen, London resta ancora una figura da esplorare.
Figlio di un astrologo ambulante che si rifiuta di riconoscerlo,
con un padre adottivo che passava da un fallimento commerciale
all'altro, London e' cresciuto insieme a compagnie poco
raccomandabili.
Leggendario scrittore di inizio Novecento, si e'
misurato in mille mestieri. "Prima che mi dessero tutti questi
titoli, ho lavorato in una fabbrica di conserve, in una di
sottaceti, sono stato marinaio, ho trascorso mesi fra le schiere
di disoccupati a cercar lavoro; ed e' questo lato della mia vita
che io venero di piu', e a cui voglio restare attaccato finche'
vivo" spiega London ne 'Il senso della vita'.
Il tributo si apre il 22 novembre al Teatro Miele di Trieste
all'insegna di "Jack London, l'uomo venuto dal futuro" dove e'
atteso un intervento in video realizzato per l'occasione
dall'attore Marco Paolini, che con il suo "Ballata di uomini e
cani" ha portato in scena con grande successo in questi ultimi
anni alcuni racconti brevi di London sul rapporto uomo-natura.
Fra gli altri contributi quelli di Claudio Bisio, Marco D'Amore,
Paolo Pierobon, Gigio Alberti, Antonio Catania, Massimo Cirri,
Giampiero Solari, Matteo Caccia, Nuzzo Di Biase, Cristina Dona'
ed Eleonora Giovanardi.
Al centro della seconda serata invece lo
spettacolo ideato e firmato da Massimo Navone, 'Come il cane
sono anch'io un animale socievole', ispirato a 'La peste
scarlatta' con cui nel 1912 London sperimenta uno dei primi
prototipi di narrativa 'post-apocalittica' e 'La forza dei
Forti'.
Lo spettacolo coinvolge gli spettatori in una
'performance letteraria interattiva'. In chiusura del Jack
London Tribute, l'affabulazione/spettacolo 'Il Richiamo di Zanna
bianca' di e con Davide Sapienza per la regia di Umberto
Zanoletti e le canzoni di Francesco Garolfi.
E, all'ora dell'aperitivo, ogni giorno il Jack London Drink,
reading di brani da 'John Barleycorn, memorie alcoliche' e altri
racconti sorseggiando alcuni dei cocktail preferiti da London.
Come dice Maffi nell'introduzione a 'Il senso della vita':
"In un panorama editoriale che sembra continuare a privilegiare
il ripiegamento su se stessi, il narcisismo e l'individualismo,
le piccole tempeste nella tazzina da te', il rifiuto dell'impegno
e dello schierarsi, l'accettazione del 'come e" e l'ossessiva
ricerca in esso d'una piccola (e illusoria) nicchia personale,
ben venga l'aria pura, piena d'ossigeno e di vita, che spira
ormai da cent'anni da questi testi, da queste parole".
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