23/01/15
L'Ammirazione: la prima di tutte le passioni. (Descartes)
Quando il primo incontro con un qualche oggetto (o soggetto ndr) ci sorprende, e lo giudichiamo nuovo o molto differente da quel che ne conoscevamo prima oppure da quel che noi supponevamo che dovesse essere, ciò fa sì che noi l'ammiriamo e che ne restiamo stupiti.
E siccome ciò può capitare prima che noi conosciamo per niente se quest'oggetto (o soggetto ndr) ci sia o no conveniente, mi sembra che l'ammirazione sia la prima di tutte le passioni.
Essa non ha il suo contrario, perché, se l'oggetto che si presenta non ha in sé niente per sorprenderci, non non se siamo per niente commossi e lo consideriamo senza passione (...)
La stima o il disprezzo sono congiunti all'ammirazione, a seconda che ammiriamo la grandezza o la piccolezza di un oggetto. Possiamo anche disprezzare noi stessi; di qui vengono le possiani e poi le abitudini della Magnanimità e dell'Orgoglio, dell'Umiltà e della Bassezza.
R. Decartes, Passione sive effectus animae II, 53-54.
Per Cartesio, insomma, l'ammirazione è uno dei pochi (sei, insieme a amore, odio, desiderio, gioia e tristezza), stati originari dell'uomo.
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