04/01/15
La poesia della domenica - "Anna Snegina" di Sergej Esenin.
Ed eccomi di nuovo in viaggio
nella notturna bruma di giugno.
Garrulo come il carro
non forte non piano, come una volta.
La strada è abbastanza buona,
placido è il tinnire della pianura.
La luna di nevischio dorato
ha cosparso la lontananza dei villaggi.
Balenano cappelle, pozzo,
recinti e siepi.
E il cuore batte come un tempo
come batteva nei giorni lontani.
Di nuovo sono al mulino...
L'abetaia
è cosparsa di candele di lucciole.
...
"Ora con molto piacere
ti consegnerò un dono"
"Un dono?"
"No...
semplicemente una letterina.
Ma non avere fretta, caro!
Quasi due mesi e più
l'ho portata con me dalla posta."
...
"Anch'io come lei sono viva.
Così spesso sogno il recinto,
il cancelletto e le sue parole.
Ora sono lontano da lei..
In Russia ora è l'aprile.
E di lanugine blu
la betulla è coperta e l'abete.
Con la pelliccia di montone
vado come un tempo al mio fienile.
Vado per il giardino lussureggiante,
il vaso sfiora il lillà.
Così cara ai miei sguardi accesi
la siepe incurvata.
Un tempo a quel cancelletto
avevo sedici anni.
E una fanciulla in bianca mantellina
mi disse dolcemente: "No!".
Lontani cari anni!...
Quell'immagine in me non s'è spenta.
Tutti noi in quegli anni abbiamo amato,
ma, certo,
hanno amato anche noi.
Sergej Esenin, estratto da Anna Snegina, gennaio 1925 Batùm, edizioni Einaudi collezione di poesia, Torino 1976, traduzione di Iginio De Luca.
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