Oltre a
essere un genio universale, scrittore, poeta, scienziato e
umanista, Johann Wolfgang von Goethe era un appassionato
collezionista, non solo di arte, ma anche di manoscritti di
grandi del suo tempo.
Una mostra a Weimar, organizzata
dall'Archivio Goethe e Schiller, espone alcuni di questi
preziosi documenti, mai mostrati al pubblico prima, fra cui
testimonianze di Mozart e Napoleone.
Nella maturità Goethe (1749-1832) aveva sviluppato una accesa
passione per gli autografi di grandi personaggi contemporanei o
anche gia' scomparsi da tempo. Amici e conoscenti lo aiutavano a
nutrire la sua collezione.
"Negli ultimi 25 anni della sua vita
Goethe ha raccolto attorno ai 2.000 documenti di circa 1.500
personalità", ha detto la curatrice, Evelyn Liepsch.
Una
piccola selezione (14 manoscritti) e' esposta nella mostra, che
si e' aperta oggi a Weimar e chiude il 28 giugno: "Da Mozart a
Napoleone" il titolo.
Goethe raccoglieva lettere, appunti,
disegni, certificati, alberi genealogici, pagine di spartiti o
semplici autografi di artisti, studiosi, politici e sovrani. Fra
di essi, esposta ora a Weimar, anche la copia di una firma di
Napoleone, che peraltro conobbe in vita.
L'Archivio possiede
anche una piccola lettera scritta a Goethe dall'imperatore
francese che pero' non e' esposta: "noi non siamo un museo ", ha
spiegato la curatrice alludendo alla scelta e al numero limitato
dei documenti selezionati.
Altra testimonianza preziosa e' un
frammento di una partitura di Mozart inviato a Goethe da una
amica di Vienna con cui corrispondeva. Si tratta di una pagina
manoscritta della Fantasia per pianoforte in do minore, ultimata
dall'amico del grande compositore, il clarinettista Anton
Stadler.
Altro documento significativo, una lettera dal lascito
di Moses Mendelsohn (1729-1786). Il celebre filosofo tedesco
proveniva da una illustre famiglia della borghesia ebrea che ha
prodotto anche il grande compositore romantico, Felix Mendelsohn
Bartholdy (1809-1847), nipote del filosofo.
La morte precoce del poeta e amico Friedrich Schiller nel
1805, ha contribuito ad alimentare la passione di Goethe per gli
autografi di "persone eccezionali, notevoli, capaci", egli
stesso si vedeva sempre piu' attraverso il filtro storico, ha
spiegato la curatrice Liepsch. Goethe teneva molto alla sua
collezione, da lui meticolosamente archiviata, e usava spesso
sfogliare e rimirare gli oggetti raccolti, come i manoscritti di
partiture.
Arricchiva il suo tesoro durante viaggi, attraverso
scambi, o anche grazie all'aiuto di amici che sapevano della sua
passione. Accanto al piacere di possedere degli originali, Goethe amava il contatto con questi documenti "per poter evocare
e richiamare attorno a se' - come scrisse egli stesso nelle
lettere - gli spiriti delle persone allontanatesi o scomparse" .
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