Del tanto che l'anno passato
soffrimmo, del freddo, del vento,
i brividi a volte risento
qui, ne la mia pace, se fuori
odo con gli interminabili
fili garrire la bora,
Giorgio, quel freddo di allora
certo tu l'hai obliato.
Sono i primi versi di una poesia inedita diUmberto Saba, trovata fra le carte degli archivi di Anita
Pittoni, nel fondo che doveva costituire il nucleo portante del
Centro di Studi Triestini.
Il Centro fu ideato dalla Pittoni nel 1966 con lo scopo di
raccogliere il meglio della produzione manoscritta degli
scrittori triestini, da Giotti a Saba a Svevo.
La Pittoni non
trovò però il sostegno per il suo progetto ma, ciononostante,
continuò a raccogliere materiali, documenti, manoscritti da
tutti gli artisti e gli scrittori che frequentava.
Un fondo,
insomma, in parte di proprietà del Comune e in parte
dell'editore Simone Volpato.
La poesia inedita, senza data, è della parte di proprietà di Volpato, che la esporrà nella
mostra alla Biblioteca Statale 'Stelio Crise' intitolata 'Anita
Pittoni: carte private'.
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