05/11/12

Bergman, il maestro raccontato.






«Durante la mia adolescenza Bergman è stato fondamentale. Leggere i suoi libri di memorie, vedere i suoi film e poi scoprire la sua meravigliosa vita teatrale mi hanno dato il coraggio di addentrarmi nei mondi più intricati del mio subconscio, senza per questo temerli o averne paura».

Scrive così Francesca Picozza, autrice romana ed esperta di drammaturgia nordica (ma anche attrice di prosa e di cinema), nella nota personale del volume che ha pubblicato con Sovera Edizioni. Titolo, Ingmar Bergman - Il maestro raccontato, ovvero una biografia contraddistinta dall'approccio personale, emotivo e individuale che la anima. Un libro «che vuole essere una testimonianza, un documento sul grande apporto artistico che Bergman ha donato non solo al teatro svedese ma al teatro in generale», scrive Picozza, precisando che «sebbene la sua fama in Italia sia maggiormente legata alla produzione cinematografica, la carriera di Bergman comprende più di un centinaio di allestimenti teatrali, una quarantina di radiodrammi e quindici produzioni televisive».

Nato ad Uppsala il 14 luglio del 1918 (e scomparso il 30 luglio di cinque anni fa), Bergman viene raccontato - nei tratti intimi, familiari e artistici - dai suoi attori e collaboratori più stretti, che lui ha amato e riconosciuto sempre come la sua unica vera famiglia. Il maestro raccontato consente di accedere alla sfera più personale del grande regista tramite un dialogo aperto “cuore a cuore” con ciascun lettore.

Il testo è arricchito da un’ampia documentazione riguardante le prove e gli allestimenti di numerose messinscene di Bergman, da fotografi del teatro e cinema svedese come Beata Bergström e Bengt Wanselius

Scrive Picozza: «Bergman è stato la presenza determinante seppur silenziosa che, sul set o durante le prove, ha dato l'opportunità all'attore di trasformare l'impossibile in possibile, creando personaggi indimenticabili».


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