Nelle sue ‘passeggiate romane’ ciò che più ha attratto Ian Mc Ewan sono i cancelli elettronici posti a sorveglianza della Cappella Sistina e dei Musei Vaticani: “Messaggi registrati, display elettronici, cartelli dappertutto. Sarebbe molto difficile per un puro di cuore, lì dentro, un apprezzamento innocente dell’opera d’arte, guardare, amare e basta.”
Lo scrittore inglese è nel nostro paese per visitare il set
di Cortesie per gli Ospiti, il film che il regista Paul Schrader sta girando
per una coproduzione italo americana,
tratto dal suo secondo romanzo, in Italia pubblicato da Einaudi nel 1981.
Prima sorpresa: lo script del film porta la firma di Harold Pinter, non la sua. Come mai: “Pinter è un mio amico – risponde Mc Ewan
stringendo gli occhi sotto le lenti da miope – Ci siamo visti prima che lui
iniziasse il lavoro. Mi ha fatto qualche domanda. Io penso che o si è coinvolti
interamente in un progett, o è meglio non entrarci per niente.” E’ comunque entusiasta del set, che ha
visitato nella mattina, allestito nel grande Teatro Uno degli Studi Pontini,
dove Gianni Quaranta, il direttore delle scene, ha ricostruito un intero
palazzo veneziano, quello in cui si svolge l’incontro tra la giovane coppia di
turisti inglesi e Robert, l’inquietante e ambiguo protagonista del romano.
“ Di meglio era impossibile avere,” commenta Mc Ewan a
proposito degli attori: Christopher Walken è Robert, Helen Mirren sua moglie,
Rupert Everett e Natasha Richardson, la giovane figlia di Vanessa Redgrave, la
coppia di turisti inglesi. Lo scrittore nutre una grande ammirazione per Paul
Schrader, con cui condivide il carattere introverso e le parole misurate,
retaggio per entrambi, forse, di una educazione severa – Schrader educato dai
Gesuiti, Mc Ewan nei più selezionati college inglesi. Da Taxi Driver Schrader è
uno dei migliori sceneggiatori americani; come regista ha firmato film
controversi, subito diventati cult soprattutto in Europa, come Il bacio della
pantera, Mishima, o il recente Patty. “Quando
gira, Schrader ha una cura molto simile a quella che ho io nel controllo della
scrittura – dice Mc Ewan – Ma nel film c’è più enfasi, i personaggi sono
diversi.”
Come sceneggiatore Mc Ewan, con The ploghsman’s lunch, ha
scritto uno dei più bei film inglesi dell’ultimo decennio. “ Per molto tempo il
cinema mi ha dato da vivere. Una volta, fino a qualche anno fa, in Inghilterra
non avresti mai potuto vivere con i proventi di un libro. Oggi puoi farlo. Non
voglio apparire ottimista, ma in Inghilterra, c’è molto fermento in questo
periodo. Tra i lettori e tra gli scrittori.
Gente come Timothy Mo o Salman Rushdie, le cui esperienze arrivano da
molto lontano, ha portato una nuova linfa alla letteratura e alla lingua britanniche.
Non credo affatto che la letteratura risenta in Inghilterra della impasse
politico in cui versa il paese. E credo che quando questo governo cadrà, la
gente capirà di aver esagerato riguardo ai danni che il governo stesso ha
causato. Non dovremmo confondere il
nostro governo con quello di Ceausescu, che limita attualmente l’immagine e la
fantasia. Da noi gli scrittori sono liberi.”
E in effetti Mc Ewan ha rappresentato anche tra i giovani scrittori un modello, proprio a causa della sua "totale libertà" di scrittura. I primi racconti - Primo amore, ultimi riti, del 1975 e Fra le lenzuola del '76 - affrontavano temi duri come la pedofilia o l'incesto da un punto di vista del tutto straniato. Oggi però, dopo Bambini nel Tempo, che Einaudi ha pubblicato in Italia alla fine dello scorso anno, Mc Ewan si scopre diverso. "Credo di essere cresciuto molto lentamente come scrittore: sto apprendendo molto. Credo che dopo Cortesie per gli Ospiti, il romanzo che ora sta girando Schrader, ci sia stata come una morte dentro di me. Ho lavorato per il cinema, ho allargato i miei interessi. Così, nel 1983, quando ho cominciato a scrivere Bambini nel Tempo, ho sentito che ero pronto a rischiare un argomento più importante, usando invece di un solo piano narrativo, tre o quattro diversi livelli."
E in effetti gran parte della critica ha parlato di Bambini nel tempo come di un romanzo della 'compiutezza', della 'maturità'. Mc Ewan non è d'accordo: "Semmai si tratta di un punto di partenza - dice - l'inizio di un cambiamento, di una 'crisi di mezza età'. Non sono d'accordo con chi vuole intravedere una svolta. Tutti i miei libri lo sono, forse Bambini nel tempo lo è più degli altri. "
Bambini nel tempo è forse il segnale di una nuova raggiunta condizione, quella di padre. Nel 1982 Mc Ewan ha sposato Penny, che aveva già due figlie di 14 e 16 anni. Dal matrimonio sono nati poi Gregory e William, che oggi ha tre anni. E se Bambini nel Tempo è l'inizio, quale sarà il seguito ? Il seguito è già cominciato, perché Mc Ewan ha da poco finito il suo nuovo romanzo. Uscirà contemporaneamente in tutta Europa nel prossimo marzo - distribuito da Einaudi - più o meno nello stesso periodo in cui il film di Schrader sarà pronto per il Festival di Cannes. "Quello che posso dire a proposito del romanzo che ho appena finito è che non ho mai provato piacere più grande nello scrivere. L'ho scritto molto velocemente in quattordici mesi e ha due titoli diversi. In inglese si chiama The Innocent, ma l'editore lo ha voluto chiamare con il suo primo titolo, Lettera da Berlino. E infatti la storia è ambientata a Berlino e riguarda la fine della guerra fredda. E' curioso perché alla fine del libro il protagonista decide di ritornare a Berlino dopo molti anni, in compagnia della giovane donna tedesca che aveva amato tanti anni prima, e decide di farlo perché vuole vedere il muro prima che venga abbattuto. E così, non potevo immaginare minimamente che dopo tre mesi che avevo finito il libro, il muro sarebbe stato finalmente abbattuto."
Ed è felice come un bambino McEwan, per nulla preoccupato che questa eccessiva "tempestività" possa essergli rinfacciata. "Non è comunque un libro politico - vuole precisare - è una storia d'amore tra un uomo inglese e una donna tedesca. Ma la storia d'amore diventa una specie di terreno di battaglia più grande, che si inserisce nel quadro politico del dopoguerra e coinvolge le lotte tra i servizi segreti di diverse nazioni e la costruzione di un tunnel segreto nel cuore di Berlino."
E' ancora un romanzo a più strati, sembra di capire. "Sì, ultimamente vengono fuori così e da una parte mi dispiace, perché la lunghezza ideale, quella verso la quale vorrei tornare, è quella del mio primo romanzo, The cement garden. Gli editori mi chiedevano continuamente un romanzo, ma io rinviavo perché non avevo una buona storia da scrivere. E quando l'ho avuta, è venuta fuori molto rapidamente. The cement garden è molto corto, la struttura è molto simile a quella di un racconto, ed è proprio la lunghezza alla quale vorrei tornare: cinquantamila parole. La stessa lunghezza di Morte a Venezia di Thomas Mann e di Cuore di Tenebra di Conrad, di Giro di Vite di James e della Metamorfosi di Kafka. Penso che questi quattro scrittori abbiano fatto le loro cose migliori proprio su questo 'formato'. E' una lunghezza meravigliosa, la mia idea di libro ideale è quella di un libro che può essere letto in tre ore."
Fabrizio Falconi - "Turisti nel tempo", incontro con Ian Mc Ewan, Il manifesto del 17 dicembre 1989.
E in effetti Mc Ewan ha rappresentato anche tra i giovani scrittori un modello, proprio a causa della sua "totale libertà" di scrittura. I primi racconti - Primo amore, ultimi riti, del 1975 e Fra le lenzuola del '76 - affrontavano temi duri come la pedofilia o l'incesto da un punto di vista del tutto straniato. Oggi però, dopo Bambini nel Tempo, che Einaudi ha pubblicato in Italia alla fine dello scorso anno, Mc Ewan si scopre diverso. "Credo di essere cresciuto molto lentamente come scrittore: sto apprendendo molto. Credo che dopo Cortesie per gli Ospiti, il romanzo che ora sta girando Schrader, ci sia stata come una morte dentro di me. Ho lavorato per il cinema, ho allargato i miei interessi. Così, nel 1983, quando ho cominciato a scrivere Bambini nel Tempo, ho sentito che ero pronto a rischiare un argomento più importante, usando invece di un solo piano narrativo, tre o quattro diversi livelli."
E in effetti gran parte della critica ha parlato di Bambini nel tempo come di un romanzo della 'compiutezza', della 'maturità'. Mc Ewan non è d'accordo: "Semmai si tratta di un punto di partenza - dice - l'inizio di un cambiamento, di una 'crisi di mezza età'. Non sono d'accordo con chi vuole intravedere una svolta. Tutti i miei libri lo sono, forse Bambini nel tempo lo è più degli altri. "
Bambini nel tempo è forse il segnale di una nuova raggiunta condizione, quella di padre. Nel 1982 Mc Ewan ha sposato Penny, che aveva già due figlie di 14 e 16 anni. Dal matrimonio sono nati poi Gregory e William, che oggi ha tre anni. E se Bambini nel Tempo è l'inizio, quale sarà il seguito ? Il seguito è già cominciato, perché Mc Ewan ha da poco finito il suo nuovo romanzo. Uscirà contemporaneamente in tutta Europa nel prossimo marzo - distribuito da Einaudi - più o meno nello stesso periodo in cui il film di Schrader sarà pronto per il Festival di Cannes. "Quello che posso dire a proposito del romanzo che ho appena finito è che non ho mai provato piacere più grande nello scrivere. L'ho scritto molto velocemente in quattordici mesi e ha due titoli diversi. In inglese si chiama The Innocent, ma l'editore lo ha voluto chiamare con il suo primo titolo, Lettera da Berlino. E infatti la storia è ambientata a Berlino e riguarda la fine della guerra fredda. E' curioso perché alla fine del libro il protagonista decide di ritornare a Berlino dopo molti anni, in compagnia della giovane donna tedesca che aveva amato tanti anni prima, e decide di farlo perché vuole vedere il muro prima che venga abbattuto. E così, non potevo immaginare minimamente che dopo tre mesi che avevo finito il libro, il muro sarebbe stato finalmente abbattuto."
Ed è felice come un bambino McEwan, per nulla preoccupato che questa eccessiva "tempestività" possa essergli rinfacciata. "Non è comunque un libro politico - vuole precisare - è una storia d'amore tra un uomo inglese e una donna tedesca. Ma la storia d'amore diventa una specie di terreno di battaglia più grande, che si inserisce nel quadro politico del dopoguerra e coinvolge le lotte tra i servizi segreti di diverse nazioni e la costruzione di un tunnel segreto nel cuore di Berlino."
E' ancora un romanzo a più strati, sembra di capire. "Sì, ultimamente vengono fuori così e da una parte mi dispiace, perché la lunghezza ideale, quella verso la quale vorrei tornare, è quella del mio primo romanzo, The cement garden. Gli editori mi chiedevano continuamente un romanzo, ma io rinviavo perché non avevo una buona storia da scrivere. E quando l'ho avuta, è venuta fuori molto rapidamente. The cement garden è molto corto, la struttura è molto simile a quella di un racconto, ed è proprio la lunghezza alla quale vorrei tornare: cinquantamila parole. La stessa lunghezza di Morte a Venezia di Thomas Mann e di Cuore di Tenebra di Conrad, di Giro di Vite di James e della Metamorfosi di Kafka. Penso che questi quattro scrittori abbiano fatto le loro cose migliori proprio su questo 'formato'. E' una lunghezza meravigliosa, la mia idea di libro ideale è quella di un libro che può essere letto in tre ore."
Fabrizio Falconi - "Turisti nel tempo", incontro con Ian Mc Ewan, Il manifesto del 17 dicembre 1989.
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