06/01/22

Libro del Giorno: "Gli scomparsi" di Daniel Mendelsohn

 



Jonathan Safran Foer, nello strillo in quarta di copertina, lo ha definito «Epico e intimo, libro meraviglioso».  

E in effetti il romanzo-saggio di Daniel Mendelsohn, ha ottenuto un meritato successo globale.  Mendelsohn, studioso di lettere classiche, critico, traduttore e docente di Letteratura al Bard College, collaboratore del «New Yorker», di «New York Review of Books» e del «New York Times», con gli scomparsi ha ottenuto il National Book Critics Circle Award 2006, il Prix Médicis 2007 e numerosi altri riconoscimenti, e dopo Un'Odissea (Einaudi 2018, finalista al Baillie Gifford Prize 2017) è autore del recente, già celebratissimo Tre anelli (Einaudi 2021). 

Ne Gli Scomparsi, il libro che lo ha portato al successo, Mendelsohn racconta, con ogni dovizia di particolari, la saga della sua famiglia di ebrei originari della vecchia Europa dell'Est e trapiantati negli Stati Uniti ai tempi delle persecuzioni naziste.

Daniel, da bambino restava seduto per ore ad ascoltare i racconti del nonno. Erano storie di un tempo lontano e quasi magico, di un piccolo villaggio della Polonia, Bolechow, in cui la vita scorreva felice. 

C’era però un punto in cui la voce del nonno si rompeva, oltre il quale non riusciva ad andare, come volesse nascondere un segreto troppo doloroso. 

Che ne era stato durante l’Olocausto del fratello Shmiel, della moglie e delle loro quattro bellissime figlie? Molti anni dopo Daniel scopre una serie di lettere disperate che il prozio Shmiel aveva indirizzato al nonno. 

Quelle lettere custodiscono frammenti del passato di una generazione perseguitata e cancellata per sempre, che in queste pagine ritorna lentamente a vivere davanti ai nostri occhi.

I particolari della vicenda che riguarda la sorte di Shmiel e della sua famiglia sono distillati con lentezza, la narrazione seguendo il ritmo della faticosa ricerca di Daniel, aiutato dai suoi fratelli, sulle tracce degli ultimi sopravvissuti testimoni di quell'epoca cancellata dalla Storia. 

Ciò che sembra stare più a cuore a Mendesohn, oltre la ricerca di quella verità familiare nascosta, comunque difficile da raggiungere in forma definitiva, è la comprensione di quel lascito dentro le dinamiche della sua famiglia di oggi, dentro le vite così diverse della contemporaneità. 

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