I tabaccai sono aperti, ma le
librerie no.
Eppure sappiamo che anche la lettura da' dipendenza
e che in certi frangenti e' assolutamente un bene necessario.
E'
vero che siamo tutti chiusi in casa e ce la passiamo molto,
molto meglio di quel che sarebbe stato non molto tempo fa,
quando non c'era il web con le sue infinite possibilita' di
contatti a distanza, di gioco, di svago o l'enorme offerta tv,
ma la lettura, il perdersi attraverso una pagina in mondi,
storie, sentimenti virtuali coinvolgenti resta ancora uno
"strumento" essenziale per vivere queste giornate.
I librai protestano, molti ricordano come, prima dell'ultimo
decreto, fossero rimasti aperti "per impegno e testimonianza di
civilta'" in gran parte d'Italia.
"Si deve essere trattato di
un errore nella drammatica concitazione di questi giorni" dice
Ambrosetti, presidente dell'Ali - Associazione Librai Italiani,
cui si affiancano ovviamente gli editori, che chiedono aiuti
come ogni altra attivita' produttiva, ma unendosi anche al coro
di tutte le istituzioni culturali, dai cinema ai teatri e
musica, che usciranno da questa situazione in gravissima
sofferenza.
Chi ha avuto un libro uscito nei giorni scorsi e' come non
avesse pubblicato nulla e le case editrici hanno sospeso le
nuove uscite in programma. Il pericolo e' in particolare per le
librerie indipendenti, che gia' vivono un periodo difficile e
devono puntare tutto sul rapporto personale col cliente,
assediate come sono dalle grandi catene e soprattutto dalle
vendite online.
C'e' qualcuno che pare stia provando a tenere i
contatti con i clienti via telefono o internet e recapitare i
libri a domicilio nel quartiere, che e' un metodo di cui e' stata
lasciata liberta' alle pizzerie, per esempio.
"E' tutto vero, ma e' inevitabile che in questo momento si
finisca per puntare sull'elettronica e vengano spinti in ogni
modo gli ebook e sulle piattaforme di vendita come Ibs ce ne
sono molti gratuiti, specie di titoli classici che gli editori
hanno messo a disposizione, e per i piu' tradizionali si ordinano
ovviamente anche i libri cartacei che arrivano veloci sino a
casa o ci si rivolge a supermercati e edicole, che pero' hanno
un'offerta limitata in genere ai bestseller", spiega Sandro
Ferri, fondatore e patron con la moglie Sandra Ozzola delle
Edizioni E/O e di Europa Editions Usa e UK, celebri come
scopritori e editori di Elena Ferrante, ma noti anche per aver
ritirato i propri titoli cartacei da Amazon che chiedeva sconti
e percentuali "offensivi e insostenibili".
Questo non ha
impedito pero' che nelle settimane appena passate la E/O sia
stata la seconda per vendite nella grande distribuzione (appunto
supermercati e edicole) dopo il colosso Mondadori, proprio
grazie ai volumi dell'Amica geniale'.
Le piattaforme di vendita online, a conferma di tutto
questo, pare abbiano avuto un'impennata di ordinazioni di circa
il 50%. E in mezzo comunque restano gli autori, che si sono viste
annullate tutte le presentazioni. Se di un libro si comincia a
parlare, ora che si legge di piu', diventa pero' difficile
reperirlo. Non parliamo poi di autori debuttanti, che spariscono
nella confusione generale.
Molti, come fanno appunto alla E/O,
invitano e guidano i propri autori all'uso dei social, a farsi
vedere, a parlare, a leggere brani dei propri libri, a
colloquiare coi lettori, a partecipare alle iniziative
collettive per far vedere che sono presenti in questo momento e
partecipano alla particolare situazione mettendo in gioco la
loro creativita', il loro carisma.
Fonte: Paolo Petroni per ANSA
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