29/03/20

Poesia della Domenica: "La peste" di Fabrizio Falconi







La peste


Non c’è posto, ogni spazio è stato occupato,
ogni fondo di pozzo, ogni bicchiere, ognuno
dei quanti, degli eoni, delle faglie, dei corsi;

la natura ritratta cerca scampo nell’indefinito,
nell’insito e nel contrario: avvelenando i cuori
e i polmoni, rinsavisce chiedendo ascolto.

Nelle trincee assolate cadono le foglie dell’inverno,
il nemico è ovunque e da nessuna parte, si sente
il suo richiamo e poi svanisce insieme alla nebbia

la truppa è stanca, il vento assente, i morti contano
se stessi e si danno appuntamento altrove, dove
la disattenzione non li fulmini come alberi nella radura,

tutto è venuto in un tempo, tutto nel tempo tornerà
alla luce, come una volta, come mai, come sempre.
Tornando a casa, canteranno, e mille bicchieri berranno.


Fabrizio Falconi - inedita 2020 


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