- Dottor Visconte, che piacere averla qui e come la trovo in forma, nonostante il trapasso ! Qual è il segreto di tanta freschezza?
- Valmont: Ho chiesto suffragi al Conte di Saint-German, il quale come lei è sa, è Maestro di trasformazioni ectoplasmatiche. Lui mi ha insegnato a indossare i panni dello spirito che vaga. Soltanto, non mi aveva avvertito della sofferenza di questa condizione.
- Sofferenza ? Perché mai ? Non è bello essere un fantasma ?
- No. Non si trova mai pace. E per uno come me che pace non l'ha avuta nemmeno in terra, non è una bella cosa. Oltretutto, devo vedere ciò che succede ora, ai vostri tempi e non mi piace.
- No. Non si trova mai pace. E per uno come me che pace non l'ha avuta nemmeno in terra, non è una bella cosa. Oltretutto, devo vedere ciò che succede ora, ai vostri tempi e non mi piace.
- Non le piace il mondo moderno ?
- Di tutte le cose del mondo moderno, mi interessa poco. Come sa, le mie competenze riguardano soltanto l'amore, la seduzione, il desiderio. E' questo il mio terreno, come le infezioni e la gotta lo sono per i dottori.
- E cosa vede, dunque, che non le aggrada?
- Devo dire, tutto. Il vostro amore è diventato così ordinario e così malato.
- Malato ? Lei Visconte, non dovrebbe proprio dirlo. Insieme alla sua degna compare e complice, la Marchesa di Marteuil, siete praticamente gli inventori del sotterfugio e della crudeltà amorosa, praticata con metodo scientifico.
- Lo contesto. Il nostro amore - anche se perverso, eccessivo, debordante, era una forma d'arte. Oggi la gente si ama quasi inconsapevolmente, come fanno gli animali, senza sapere nulla di cosa sia veramente l'amore.
- E cosa è l'amore, dunque ?
- L'amore è spirito. L'amore è fatto di bella conversazione, di sentimento poetico (la prosa, gli impegni, gli appuntamenti, la cronaca, le faccende, le complicazioni, le contorsioni sono l'esatto contrario dell'amore), di desiderio senza ombre. E' uno spirito che si incarna e che vive soltanto attraverso gli amanti. Gli amanti sono il corpo dello spirito. Sono loro che devono essere all'altezza dello spirito che si incarna in loro, che li sceglie. L'amore è sublime, è la cosa più alta che sperimentiamo in vita. Qui invece sembra che ci si ami soltanto per un vuoto, per riempire un desiderio. Mentre si ama, o piuttosto mentre si crede di amare, si dicono cose folli, soltanto per ottenere ciò che si vuole in quel momento.
- Per esempio ?
- Una donna che vuole raggiungere lo scopo di sentirsi al sicuro, di sentirsi protetta, di avere un futuro, di avere un uomo che la rassicuri, potrà dire a quell'uomo - che ha sessant'anni - che lei "ama i vecchi" e che i giovani non la interessano minimamente. Salvo, pochi mesi dopo manifestare l'esatto appassionato contrario. Un uomo che vuole allontanare da lui una donna, che ha cinquant'anni e lui sessanta, dirà a quella donna che il sesso "è roba per giovani", e che corpi non più giovani dovrebbero astenersi dalle belle pratiche erotiche; salvo, pochi mesi dopo, quando la donna si è allontanata da lui, frequentare soltanto giovani e disinibite pulzelle, dai corpi freschi e giovanili.
- L'amore non ha sempre utilizzato questi espedienti ?
- Non l'amore, gli esseri umani. Gli esseri umani sono meschini, non sanno nemmeno cosa sia veramente l'amore. Cercano soltanto, come in uno spazio vuoto, l'immagine di se stessi riflessa nell'altro. Non c'è amore, non c'è in realtà nessun vero interesse per l'altro, per la mente dell'altro, per il cuore o l'anima dell'altro, per la sua sofferenza, per la battaglia che lui o lei conduce quotidianamente. C'è solo il conto dei possibili vantaggi. Uomini e donne si usano come "mezzi" per raggiungere qualcosa dentro il proprio sé: quella che è pensata e creduta come una evoluzione personale (e invece è soltanto una involuzione), una emancipazione, una "maggiore libertà". Da cosa poi ? La libertà di oggi fa ridere. Ci si sente liberi se si possono fare le sei di mattina in un locale da ballo. La vera libertà si conquista soltanto scendendo nelle proprie profondità, affrontandole veramente, capendo quali sono le proprie dipendenze e le proprie distorsioni, le cose che ci allontanano costantemente dalla nostra autenticità.
- Visconte non mi sta facendo troppo lo psicologo ? Lassù nel vostro regno di fantasmi siete così pesanti ?
- No, è solo che personalmente, avendo vissuto, si vorrebbe risparmiare a voi viventi qualche sofferenza di troppo. Ma in fondo ha ragione: anche le sofferenze, qui giù da voi, non sono autentiche. L'autenticità in effetti è la cartina di tornasole dell'amore. E' così difficile essere autentici. E solo chi ama veramente lo è davvero. Per il resto, si interpreta una parte. Si gioca alla passione romantica, si crede alla potenza dell'amore per l'uomo o per la donna tormentati, perché soltanto così si ha l'alibi per non crescere mai, perché come si sa, nessun amante è mai riuscito a cambiare, a trasformare a redimere, un uomo o una donna realmente "tormentati" (ammesso e non concesso poi che quei tormenti, a loro volta, siano autentici).
- Dunque non abbiamo speranza ? Dobbiamo continuare ad libitum il gioco delle eterne seduzioni, dei balletti per illuderci di riempire di senso le nostre vite ?
- L'intento mio e della Marchesa - questo nessuno lo ha capito - era proprio questo: smascherare tutte le bassezze dell'amore malato. Far capire quanto sia facile con un piccolo inganno, con l'arte più semplice della seduzione, con la glorificazione dell'altro, con il farlo sentire al centro del tuo - e del suo mondo - con il fingersi "tormentati" (ah, io ero uno specialista in questo ! Quella povera Madame de Tourvel! Come ha abboccato, la poverina!) - prendere possesso del cuore di qualcuno e del suo corpo, e farne quel che si vuole.
Ma per mostrare che tutto questo NON è amore!
- Quindi voi due, Visconte, lei e Marchesa, sareste due benefattori dell'umanità ?
- Non aspiro a tanto, certamente. Soltanto che il mio cuore non è nero, come si è sempre pensato. Soffrivo per le mie vittime, sa ? Soffrivo molto, per la loro completa dabbenaggine, per la loro inconsapevolezza, per la facilità con cui la loro parte infantile cadeva, desiderava con tutte le forze, cadere nella trappola della atroce sofferenza d'amore.
- Dunque si pente ?
- No, non mi pento. Ho svolto un compito pedagogico. L'amore è davvero l'unica forza trasformativa della vita. Voi - come noi - l'abbiamo ridotta a un riempitivo, a un aperitivo, a un gioco di ruoli.
- No, non mi pento. Ho svolto un compito pedagogico. L'amore è davvero l'unica forza trasformativa della vita. Voi - come noi - l'abbiamo ridotta a un riempitivo, a un aperitivo, a un gioco di ruoli.
- Ma quindi anche lei ha spesso di credere all'amore ?
- Neanche per sogno. L'amore esiste. Ne è la prova il fatto che sia qui, ad espiare ciò che ho fatto, vedendo questo triste mondo delle relazioni - com'è che le chiamate adesso voi, "liquide" - che si svolge sotto i miei occhi. Che terribile babele ! Che legami, che cose senza senso!
- E a quale tipo di amore crede ?
- A quell'amore unico e raro che spetta solo ai rari. Che non tradisce e non scolora. Che non può essere profanato, perché è sacro.
- A quell'amore unico e raro che spetta solo ai rari. Che non tradisce e non scolora. Che non può essere profanato, perché è sacro.
- Sacro ?
- Sì, ha presente quando fu detto: "E dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine" ? L'amore è soltanto questo.
- Sì, ha presente quando fu detto: "E dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine" ? L'amore è soltanto questo.
Fabrizio Falconi
2019
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