Due speroni rocciosi sedimentari,
l'acqua che cade verso un pianoro, la pietra divisa da una
spaccatura a forma di 'V': la cascata del torrente Rovigo, nella
zona di Firenzuola (Firenze), è il paesaggio riprodotto da
Giotto di Bondone nel Miracolo della sorgente dipinto tra il
1295 e il 1300 come parte del ciclo di affreschi delle Storie di
san Francesco che ornano la Basilica superiore di Assisi
(Perugia).
E' quanto sostiene, individuando il luogo, Riccardo
Nencini, viceministro dei Trasporti ma anche scrittore e storico
attento alle vicende toscane del Medioevo e del Rinascimento.
La
tesi e' riportata nel libro 'Il magnifico ribelle. Il Mugello diGiotto' (pp. 72, euro 10, ed. Polistampa) con testi introduttivi
di Cristina Acidini e Franco Cardini, ma anche un pensiero del
critico d'arte Vittorio Sgarbi che apprezza lo studio di Nencini
parlando di "confronti suggestivi e convincenti".
Se le vette artistiche raggiunte da Giotto restano manifeste
e indiscutibili, fa osservare il comunicato, molti dubbi
aleggiano ancora sulla sua biografia.
Cosi', impugnando gli
strumenti dello storico, Nencini affronta un viaggio verso la
Firenze della seconda meta' del Duecento - e i suoi dintorni -
per svelare, grazie a testimonianze e documenti inediti alcuni
dei misteri che avvolgono le origini del grande pittore e il suo
ruolo nel tempo.
Chi era veramente Giotto di Bondone, dove era
nato, da dove aveva attinto per il suo genio tradotto in segno e
in colore? E nei suoi affreschi c'e' davvero traccia del
paesaggio mugellano, che lui conosceva cosi' bene? La ricerca,
che comprende l'analisi dei documenti storici cosi' come il
confronto con la critica d'arte, fa emergere elementi poco
conosciuti della biografia di Giotto.
"Quest'indagine mancava",
scrive nell'introduzione lo storico Franco Cardini, "ed e'
supremamente giusto che sia stato un mugellano di nascita e
fiorentino d'adozione, un politico ch'e' anche scrittore e
storico, a sollevare non uno ma un bouquet, anzi una foresta, di
problemi".
La pubblicazione sara' presentata il 26 giugno alle 21
nella Sala Consiliare del Comune di Firenzuola.
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