Una galassia giovane e massiccia, ma
gia' "morta" in un'epoca in cui invece l'universo era nel massimo
ritmo di produzione stellare e la cui fine resta misteriosa: a
scoprirla e' stato un team internazionale di ricercatori, tra cui
Anna Gallazzi e Stefano Zibetti dell'Istituto Nazionale diAstrofisica (INAF) di Firenze, e coordinato dall'Universita' di
Copenhagen.
La galassia MACS2129-1 e' lontanissima, a 10 miliardi
di anni luce, quando l'Universo aveva appena 3 miliardi di anni.
Al suo interno non si stanno formando nuove stelle, ma quelle
presenti sono sorprendentemente disposte in un disco in rapida
rotazione, proprio come la Via Lattea.
La scoperta e' stata
pubblicata sulla rivista Nature.
Le galassie sono sistemi stellari che gli astronomi
raggruppano in due categorie principali: a spirale, dalla tipica
forma di disco, come la Via Lattea, ed ellittiche. Una delle
differenze piu' importanti tra le due e' che, mentre le galassie a
spirale sfornano nuove stelle, le ellittiche hanno smesso di
farlo da lungo tempo, e per questo sono dette "morte".
Mai prima
d'ora era stata osservata una galassia primordiale di grande
massa, che mostra allo stesso tempo di possedere un disco ben
ordinato e un tasso di formazione stellare praticamente nullo:
MACS2129-1 mette in crisi le piu' accreditate teorie secondo cui
solo eventi catastrofici, che rimescolano le stelle e
distruggono le ordinate strutture dei dischi, sono in grado di
interrompere la formazione stellare in queste enormi galassie
primordiali.
Le osservazioni fatte con il Very Large Telescope (VLT),
dello European Southern Observatory (ESO), e con il telescopio
spaziale Hubble, di NASA ed Agenzia Spaziale Europea (ESA),
hanno evidenziato le caratteristiche fuori dal comune della
galassia: la sua massa e' circa il triplo della Via Lattea, ma e'
grande circa la meta'. Inoltre le sue stelle ruotano attorno al
centro ad oltre 500 chilometri al secondo, due volte piu' veloci
di quelle della nostra galassia.
I ricercatori sono riusciti ad
analizzarla cosi' in dettaglio anche perche' si trova esattamente
dietro un ammasso di altre galassie piu' vicine a noi, che si e'
trasformato in una vera e propria lente di ingrandimento.
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