Capriccio all'italiana è un film collettivo, girato nel 1967 e distribuito nel 1968, composto da sei episodi diretti da diversi registi, tra cui Che cosa sono le nuvole?, diretto da Pier Paolo Pasolini, con Totò, Ninetto Davoli, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Domenico Modugno.
Il cortometraggio prende il titolo proprio da questa scena finale.
Questo episodio fra l'altro è l'ultima pellicola cinematografica in cui appare Totò ed è l'ultimo film girato dall'artista: Capriccio all'italiana uscì nel 1968 mentre le riprese dell'episodio pasoliniano erano state effettuate tra il marzo e l'aprile dell'anno precedente.
Totò, morto il 15 aprile 1967, non ebbe mai modo di vedere la pellicola.
Ed è ben curioso che la maschera grottesca di Totò si sia congedata proprio guardando le nuvole, nella sequenza finale di questo film così strano.
Sulle note di questa canzone scritta dallo stesso Pasolini e musicata da Modugno.
Modugno e Pasolini
La canzone era stata già pubblicata l'anno precedente nell'album Modugno. Scritta da Pier Paolo Pasolini è una poetica e metaforica canzone sull'amore e sulla scoperta della vita attraverso il suono struggente di un mandolino.
ah straziante, meravigliosa bellezza del creato ! dice Totò nell'ultima battuta recitata.
E' il momento della rivelazione: quello in cui le marionette che hanno sempre vissuto nel cupo inganno del loro teatrino, dopo essere state straziate dallo stracciarolo, fatte a pezzi e gettate nella discarica, hanno finalmente l'agio di guardare il cielo.
E di scoprire, oltre alle nuvole, l'esistenza dell'autentico.
Della vita autentica.
E' così anche per noi. E' spesso proprio il dolore che ci rende autentici, che ci fa scoprire la parte autentica di ciascuno di noi - vigliaccheria, dignità, coraggio, orgoglio, rassegnazione, determinazione, fede, fiducia, disperazione .
Ma queste parti autentiche - anche l'essere impotenti e fragili - esistono DA SEMPRE, sono lì.
Solo che passiamo una gran parte della vita a far finta che non esistano, a dissimularle, a raccontarci frottole, a non ascoltarle perché abbiamo paura di soffrire, o in definitiva soltanto di conoscere il nostro mondo interiore.
Ma invece è soltanto così che si cresce, solo così, solo cercando le nostre parti più autentiche e cercando di dar loro voce, che noi ritorniamo semplicemente umani.
Che cosa sono le nuvole...
ah straziante, meravigliosa bellezza del creato ! dice Totò nell'ultima battuta recitata.
E' il momento della rivelazione: quello in cui le marionette che hanno sempre vissuto nel cupo inganno del loro teatrino, dopo essere state straziate dallo stracciarolo, fatte a pezzi e gettate nella discarica, hanno finalmente l'agio di guardare il cielo.
E di scoprire, oltre alle nuvole, l'esistenza dell'autentico.
Della vita autentica.
E' così anche per noi. E' spesso proprio il dolore che ci rende autentici, che ci fa scoprire la parte autentica di ciascuno di noi - vigliaccheria, dignità, coraggio, orgoglio, rassegnazione, determinazione, fede, fiducia, disperazione .
Ma queste parti autentiche - anche l'essere impotenti e fragili - esistono DA SEMPRE, sono lì.
Solo che passiamo una gran parte della vita a far finta che non esistano, a dissimularle, a raccontarci frottole, a non ascoltarle perché abbiamo paura di soffrire, o in definitiva soltanto di conoscere il nostro mondo interiore.
Ma invece è soltanto così che si cresce, solo così, solo cercando le nostre parti più autentiche e cercando di dar loro voce, che noi ritorniamo semplicemente umani.
Che cosa sono le nuvole...
Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata
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