23/03/14

La poesia della domenica - "Questo amore nascosto da tutto" di René Char.




Questo amore nascosto da tutto.

Sulla terra della veglia
Il fulmine era puro sul ruscello,
La vigna sosteneva l’ape
La spalla sollevava il fardello.
Le strade affiancanti, la loro polvere
S’involava con gli uccelli
Le pietre si aggiungevano alle pietre,
Le utili mani le amavano.
Meno di ogni ora sofferente
Una eco doveva ripetere
Per l’ignorante solitudine
Un gracile dovere d’amicizia.
La violenza era magica,
L’uomo talvolta moriva
Ma nell’istante dell’agonia
Un tratto d’ambra gli sigillava gli occhi.
I rimpianti, le porte basse
Non sono che induzioni
Per inclinare le nostre illusioni
E rinfrescare le nostre pelli morte.
Ah, gridiamo al vento che ci porta
Quel che noi gli solleviamo.
Sulla terra di tanti sforzi
Il vantaggio sulla coraggiosa menzogna
È la franca consolazione.

René Char, da Les Matinaux

(traduzione di Fabrizio Falconi

Sur la terre de la veille
La foudre était pure au ruisseau,
La vigne sustentait l'abeille,
L'épaule levait le fardeau.




Les routes flânaient, leur poussière
Avec les oiseaux s'envolait.
Les pierres s'ajoutaient aux pierres,
Des mains utiles les aimaient.

Du moins à chaque heure souffrante
Un écho devait répéter
Pour la solitude ignorante
Un grêle devoir d'amitié.

La violence était magique.
L'homme quelquefois mourait.
Mais à l'instant de l'agonie.
Un trait d'ambre scellait ses yeux.

Les regrets, les basses portes
Ne sont que des inductions
Pour incliner nos illusions
Et rafraîchir nos peaux mortes.

Ah! crions au vent qui nous porte
Que c'est nous qui le soulevons.
Sur la terre de tant d'efforts,
L'avantage au vaillant mensonge
Est la franche consolation!

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