08/10/13

Stamattina, il fosso - di Fabrizio Falconi.







Stamattina, il fosso.


Stamattina
sono passato sotto un albero
le sue fronde cadenti
mi hanno carezzato i capelli,
- un tocco morbido e duro
allo stesso tempo.

Non me ne ero accorto:
quando, molto tempo dopo,
mi sono guardato allo specchio
ho scoperto
di avere tra i capelli
minuscoli frammenti
di foglie, rami
e polvere di terra
come una ghirlanda bruna
mi adornava la testa.

E ho pensato:
sarà così quando sarò morto,
gli alberi e la terra
sfioreranno la mia testa
se ne impadroniranno
dolcemente
con terribile silenzio
mi copriranno
nello stesso modo
- tocco morbido e duro
allo stesso tempo.

Ma poi un coro vittorioso
e perduto, come di bimbi afflitti
- per tutto quel non vissuto,
la vita gettata al vento del rischio –
ho sentito sussurrarmi
un poema nuovo:

“ E’ già ora così.
Non correre, non andare
non oltre.
E’ qui, ora il tuo fosso
da aprire, da svellere
e vivere,  bonificare
e nutrire nel fondo del fondo
di tutte le ere che lo hanno generato.

Tu sei l’odore di salvia
l’umidore del mattino, la luce
che fa il giro nuovo 
nei segreti dell'ombra."



Fabrizio Falconi -  tratto da M.C. Biggio (a cura di) - Luci da "Il Fosso" – Ventiquattro segni terrestri per Laudomia Bonanni (nel centenario della nascita). Poesie di Anedda, Biggio, Bre, Buffoni, Calandrone, Cavalera, Falconi, Giancarli, Gualtieri, Kinsella, Loi, Loreto, Mariani, Marzaioli, Merini, Pecora, Pizzi, Precht, Sica, Spaziani, Stewart, Tocci, Valesio. In copertina un olio di A. Arrivabene. Pp. 63, La Vita Felice, Milano 2008.

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