Eccoci arrivati al principe degli Obelischi romani. Per splendore e dimensioni l'Obelisco Lateranense è infatti il più giustamente famoso tra i 13 autentici egizi presenti a Roma, dei quali ci stiamo occupando (qui le precedenti puntate).
Ma anche le vicende storiche ad esso collegate sono davvero importanti e ne fanno uno dei manufatti umani in assoluto più antichi presenti sul suolo di Roma.
Ecco la scheda.
5. Obelisco Lateranense.
rieretto nel 1588
altezza: m. 32,1 - m.45,7 (con basamento )
Estesi Geroglifici.
Cavato dalle montagne di Assuan dal faraone Tutmes III (1479–1426 a.C.).
Rimasto a Tebe in attesa di innalzamento al quale provvide Tutmes IV che vi scolpì il nome proprio e quello del nonno.
Dopo più di un millennio, prima Augusto pensa di portarlo a Roma, poi trecento anni dopo, Costantino (306-337) vuole trasportarlo da Tebe a Costantinopoli, ma entrambi desistono per l’impegno ritenuto gravoso ai limiti dell'impossibile.
Il figlio di Costantino, Costanzo II (317-361) realizza l’impresa, dopo aver visitato Roma, ed essere rimasto colpito dalle imprese di Augusto per gli obelischi, specie quello del Circo Massimo.
Eretto sulla spina del circo medesimo (Massimo) intorno al 360.
Resiste in piedi soltanto meno di due secoli fino al probabile abbattimento da parte del re dei Goti Totila e delle sue truppe nel 547.
La leggenda della sua originaria ubicazione resiste nei secoli, nonostante sia scomparso.
Viene recuperato da Matteo Bartolani di Città di Castello nel 1587 a quattro metri e mezzo di profondità, rotto in tre pezzi.
Trascinato fino al Colle Lateranense con immani lavori di trasporto, viene collocato in quella posizione per essere a vista con la Basilica di Santa Maria Maggiore, in linea con il suo gemello Esquilino.
E qui viene eretto da Domenico Fontana con lavori che si protraggono per più di un mese, dal 6 luglio al 10 agosto 1588.
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.