31/08/22

L'incredibile Karma di Roman Polanski sull'America

 

Roman Polanski contestato dal gruppo delle "Femen" qualche anno fa a Parigi

Trovo una vecchia intervista a Roman Polanski, rilasciata a Panorama il 9 gennaio 1975 (il Panorama di Lamberto Sechi) e salto sulla sedia quando trovo questo passaggio:
(Ricordo che nel 1975 sono passati soltanto 6 anni dal massacro di Cielo Drive, in cui Manson e la sua banda ha ucciso la moglie di Polanski, Sharon Tate incinta a due settimane dal parto e i suoi amici. L'intervistatore dunque chiede al regista: "Ma lei non se l'è presa con l'America (dopo l'assassinio della moglie, Sharon Tate)? Polanski risponde così:)
"Non sono così primitivo. Amo l'America. L'America è un'esperienza nella storia dell'umanità, forse la sola che abbia funzionato. E' l'unico paese veramente democratico... quello che è successo è il prezzo che si paga per la libertà, per la democrazia... Davvero bisogna vivere in America per ammirare questo paese. Quando leggo un fatto di cronaca, mi dico sempre che SE DOVESSI ESSERE ARRESTATO DALLA POLIZIA, PER UNA RAGIONE GIUSTA O INGIUSTA, PREFERIREI CHE SUCCEDESSE IN AMERICA PIUTTOSTO CHE IN QUALSIASI ALTRO PAESE. Ed è già molto. E' un paese in cui LA LEGGE FUNZIONA: se ne può criticare l'applicazione, non il principio."
E' stupefacente la quantità di Karma presente in questa frase:
Come è noto infatti, SOLTANTO 2 ANNI DOPO il rilascio di questa intervista, nel 1977, Polański venne accusato a Los Angeles di "violenza sessuale con l'ausilio di sostanze stupefacenti" ai danni di una ragazzina di tredici anni e undici mesi, Samantha Geimer, modella, figlia di una conduttrice televisiva; il fatto avvenne nella villa di Jack Nicholson. L'accusa comprendeva in tutto sei capi d'imputazione.
A causa dell'età della vittima, fu prescritta ai sensi di legge, una perizia psichiatrica del reo, per la quale Polanski fu mandato per 90 giorni nella prigione di Stato californiana a Chino. Dopo 42 giorni Polański venne rilasciato anticipatamente con una valutazione che consigliava una pena detentiva con la condizionale, quindi senza più detenzione. Quando emerse che il giudice non avrebbe seguito la proposta, il regista dagli Stati Uniti fuggì a Londra. Poco dopo si trasferì a Parigi per evitare l'estradizione da parte del Regno Unito. Da allora, cioè da 45 ANNI, evita l'ingresso negli Stati Uniti, nonché negli stati dai quali può temere l'estradizione. Dato che dal 1975 possiede la cittadinanza francese, non può essere estradato dalla Francia agli Stati Uniti.
Più volte, nel corso degli ultimi decenni, Polanski si è dichiarato fortemente "perseguitato dalla giustizia americana".

Fabrizio Falconi - 2022

Nessun commento:

Posta un commento

Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.