Ha fatto in poco tempo il giro del mondo, eccitando gli animi di scienziati e appassionati di astronomia, la notizia di un segnale radio di possibile origine artificiale proveniente da Proxima Centauri, la stella piu' vicina al Sole, distante "appena" 4,2 anni luce.
La scoperta, anticipata dal britannico the Guardian, e' stata
fatta con il radiotelescopio Parkes, in Australia, dai
ricercatori del progetto Breakthrough Listen, attivo dal 2015,
che, come i colleghi del Seti (Search for extraterrestrial
intelligence), scandagliano il Cosmo in cerca di segnali di
potenziali civilta' aliene.
Ma di cosa si tratta esattamente? Per saperne di piu' askanews ha
intervistato l'astrofisica dell'Inaf, Marta Burgay, ricercatrice
presso l'osservatorio di Cagliari.
"Al contrario dei segnali di origine naturale, provenienti dalle
stelle, dalle galassie e dalle polveri interstellari che vengono
emessi normalmente in un'ampia gamma di frequenze nelle onde
radio - ha spiegato - questo segnale viene emesso a un'unica
frequenza, nella fattispecie a 982 MHz.
Questa caratteristica fa
si' che lo si possa interpretare come un segnale di origine
artificiale e non naturale".
Artificiale pero' non vuol dire necessariamente alieno. Potrebbe
essere, per esempio, l'interferenza di una stazione radio o il
segnale di un satellite.
"A 982 MHz non conosciamo nessuna stazione radio terrestre - ha
aggiunto la scienziata italiana - ma probabilmente ci potrebbero
essere dei satelliti che potrebbero emettere a quelle frequenze.
La ricerca e' ancora in corso; si sta cercando di comprendere
quale apparecchiatura terrestre potrebbe aver emesso questo
segnale, ma nel frattempo la ricerca prosegue anche nella
direzione di Proxima centauri. Il radio telescopio di Parkes,
un'antenna da 64 metri di diametro, sta continuando a osservare
nella direzione di Proxima centauri per cercare di captare
nuovamente questo segnale. Fino ad ora non c'e' stata nessuna
ripetizione di questo segnale, il che rafforza l'ipotesi che si
tratti di un segnale di origine terrestre".
Insomma, piano con gli entusiasmi, potrebbe solo essere un nuovo
"segnale wow" ma, in attesa di sviluppi, sognare resta lecito.
"Segnali di questo genere vengono captati dai radiotelescopi
utilizzati dal progetto Breakthrough Listen in continuazione - ha
concluso Marta Burgay - la maggior parte vengono pero' scartati
automaticamente o a una seconda revisione perche' viene
individuata l'apparecchiatura terrestre che ha emesso quel
segnale. In questo caso, questa individuazione non e' stata ancora
fatta ma il lavoro prosegue in questa direzione. Un altro
elemento che rende poco plausibile il fatto che si tratti di un
segnale di origine aliena e' il fatto che proviene dalla stella
piu' vicina a noi. Se esistesse, oltre a quella umana, un'altra
civilta' aliena, le probabilita' che questa civilta' aliena fosse
proprio dietro l'angolo sarebbero bassissime. Se in questo
piccolo angolo d'universo esistono ben 2 civilta' intelligenti
capaci di emettere onde radio, questo significherebbe che di
civilta' intelligenti capaci di mettere onde radio potrebbero
essercene nella nostra galassia fino a un miliardo e questo
statisticamente e' abbastanza improbabile".
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