Poco conosciuto e poco ristampato in Italia, Natsume Sōseki (pseudonimo di Kinnosuke Natsume) è un autore interessantissimo e moderno, sia per stile che per filosofia e contenuti.
Il cuore delle cose, talvolta tradotto (e in Italia tradotto magnificamente da SE) come Anima è uno dei suoi romanzi più famosi, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1914.
Sōseki è interessante anche per la sua vicenda umana: nato a Edo nel 1867 studiò all'Università Imperiale di Tokyo, diventa insegnante, poi vince una borsa di studio e si trasferisce a Londra nel 1900. L'esperienza a Londra, che gli permette di avvicinarsi a concetti propri della cultura occidentale e a comprendere diversi aspetti di quella inglese, coincide con uno dei periodi più difficili della sua vita: a causa della solitudine, soffrirà di esaurimento nervoso e problemi psicofisici
Torna il Giappone nel 1903, e scrive la sua prima opera di narrativa, Io sono un gatto, che ha un successo immediato. Seguiranno altre fortunate opere, il cui successo non risolve i problemi nervosi dello scrittore: di crisi in crisi muore nel 1916 a soli 49 anni.
Anima è per certi versi la sua opera capitale e la più autobiografica: il romanzo è diviso in tre sezioni dal titolo "Il maestro e io", "I miei genitori e io" e "Il maestro e il suo testamento morale".
Le prime due sezioni sono narrate in prima persona dall'allievo (del quale, analogamente al maestro, non si conosce il nome), mentre l'ultima sezione è narrata in prima persona dal maestro, in quanto è costituita dal suo testamento morale.
Il romanzo narra del rapporto tra un giovane studente e un maestro, conosciuto fortuitamente a Kamakura, il quale vive in una condizione di totale isolamento dal mondo nella sua residenza a Tōkyō.
Nonostante l'iniziale distacco del maestro, lo studente piano piano riesce ad avvicinarsi a questa figura enigmatica, che non ama parlare molto di sé e che nelle frequenti discussioni con il ragazzo lascia intendere di aver trascorso un passato drammatico, senza però approfondirne i particolari.
Il maestro vive a Tōkyō in condizioni modeste, in compagnia della moglie e di una domestica.
Durante le sue visite, il ragazzo ha modo di conoscere anche la moglie del maestro, molto devota al marito, la quale però non crede di suscitare in lui un analogo sentimento, per il pessimismo del maestro nei confronti del genere umano.
Sono numerose questioni che rimangono aperte (tra cui di chi sia la tomba che il maestro va spesso a visitare e cosa sia successo in passato per giustificare un atteggiamento simile) quando il giovane studente deve ritornare al paese natale perché il padre è in gravi condizioni di salute.
Quando si trova lì riceve una lettera dal maestro che l'allievo legge in treno, precipitandosi a tornare dal maestro che forse è in pericolo: il lungo testamento morale che il maestro ha scritto infatti, contiene il racconto del suo passato, dando risposta ai molti dubbi seminati nella prima parte.
Di sorpresa in sorpresa si giunge senza poter interrompere la lettura, alla fine del racconto.
Stilisticamente impeccabile, decisivo nei temi che affronta. Quello che oggi si definirebbe un "romanzo psicologico", che svela gli intralci dell'anima, la battaglia contro le proprie scelte morali, le tentazioni, le debolezze, le fragilità, il confronto con il mistero della morte.
Natsume Soseki
Anima
Traduzione di N. Spadavecchia
Editore: SE Collana: Testi e documenti
Anno edizione: 2015
Pagine: 224
EAN: 9788867231775
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