La storia di un'icona,
la tragedia di una donna, il mistero di un'identita': questo e''Io sono Maria Callas', graphic novel di Vanna Vincirecentemente pubblicato da Feltrinelli Comics.
Dopo Frida Kahlo, Vinci si concentra su un'altra icona
femminile: "Non sapevo molto di lei, ma mi colpi' un'intervista a
Carlo Maria Giulini - racconta l'autrice all'ANSA - Diceva di
conoscere Maria Callas come cantante, ma si chiedeva se lei
stessa sapesse chi era nella solitudine di casa sua".
Da qui e' partita una ricerca non tanto nel canto sovrumano,
quanto nella vita del personaggio, per sondarne il carattere e
il ruolo di donna: "Parliamo senz'altro di moltissimi anni fa,
ma la sua storia resta esemplare: ci troviamo di fronte a una
persona con volonta' e talento incredibili ma priva di struttura
interna, che ha sempre dubitato di se stessa, che si e'
appoggiata a una madre terrificante, a un marito che era
padre-impresario-segretario e quest'uomo terribile che e' stato
Onassis".
Le fragilita' di Callas sono sempre al centro del racconto, a
partire dall'insicurezza per il suo aspetto fisico che la porto'
a sottoporsi a interventi rischiosi per dimagrire.
Le fasi, i
traumi ma anche le vittorie sono narrate con uno schema preso
direttamente dalla tragedia greca, con episodi divisi dagli
stasimi, dove un coro di personaggi intervengono e commentano
gli episodi. "Nella sua storia c'erano tutti gli elementi della
tragedia greca: lei dichiarava di essere fatalista. Inoltre le
voci dissonanti e talvolta fuori luogo del coro, come Sarah
Bernhardt o David Bowie, danno l'impressione di un personaggio
cangiante e imprendibile".
In particolare, la sovrapposizione con Medea tiene insieme lo
spunto drammatico e il discorso femminile, specie nel capitolo
che utilizzando l'estetica della pittura vascolare greca
racconta la degenerazione della sua vita sentimentale: "Non ci
saranno state bastonate, ma si parla di una violenza comunque: e'
una donna che si e' relegata a essere accompagnatrice di lusso,
la storia stessa di Medea, perché per colpa del suo uomo ha
perso il potere. Raccontare il suo rapporto con Onassis era
molto difficile: ho iniziato dalle parole di Euripide, che
pareva aver capito gia' tutto, e mi sono riletta alcuni testi
fondanti del femminismo, tra cui 'Il secondo sesso' e 'Sputiamo
su Hegel' per trattare al meglio quel passaggio".
Dal punto di vista iconografico, Vinci parte da immagini
celebri della Callas per creare grandi pagine che fondono i
linguaggi del fumetto e del libro illustrato: "Imparare a
disegnare la faccia non e' stato facile: il suo viso, bellissimo,
ha molte stranezze nelle proporzioni. D'altra parte il potere di
questo personaggio si vede non solo nelle immagini fashion, ma
gia' nelle foto sgranate delle rappresentazioni alla Scala. Piu'
ancora che nel libro su Frida l'interno delle tavole e' come
esploso, come se a un certo punto fosse venuta fuori dal
foglio".
Fonte: Federico Pucci per Ansa
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.