L’impero e la dinastia venuta dall’Africa è la grande mostra che
ripercorre la storia della dinastia dei Severi: l’ultima, rilevante famiglia imperiale, che
regnò per quarant’anni, dal 193 al 235 d.C.
Promossa dal Parco archeologico del Colosseo, la rassegna - ideata da Clementina
Panella che l’ha curata con Alessandro D’Alessio e Rossella Rea - si articola tra
Colosseo, Foro Romano, Palatino.
Dal 15 novembre 2018 nei tre luoghi coinvolti dall’esposizione vengono ricordate le
tappe di una dominazione che ha suggellato una straordinaria stagione di riforme:
tra tutte la constitutio antoniniana.
Emessa da Caracalla nel 212 d.C., concesse
la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell’impero.
Un provvedimento
rivoluzionario, che portava a compimento un processo plurisecolare di estensione dei
diritti civili e con cui finalmente si completavano le premesse ideali di universalismo
e cosmopolitismo implicite nell’istituzione imperiale, solo parzialmente realizzate da
Augusto più di due secoli prima.
La mostra, con l’organizzazione e la promozione di Electa, presenta al secondo ordine
del Colosseo circa cento tra reperti archeologici e opere provenienti da importanti
musei italiani e stranieri. Attraverso di essi, in quattro sezioni, si illustrano gli
sviluppi storico-politici e l’evoluzione artistica e architettonica a Roma e nelle regioni
dell’impero.
Una ricca sequenza di ritratti della dinastia apre il percorso, ricordando le origini
della famiglia: con Settimio Severo proveniente da Leptis Magna, in Libia, e con la
moglie Iulia Domna da Emesa, in Siria, nominata Augusta e donna di grande influenza
politica. Tra i pezzi in mostra, anche tre rilievi di recente scoperta negli scavi della
metropolitana di Napoli, appartenenti a un Arco onorario. Senza dimenticare i
frammenti della Forma Urbis, mappa catastale in marmo voluta da Settimio Severo,
ancora oggi fondamentale documento per lo studio dell’antica topografia di Roma e in
mostra oggetto di una scenografica ricostruzione multimediale.
Testimonianza poi della
fioritura nel campo dell’artigianto artistico, i vetri finemente lavorati da Alessandria
d’Egitto e da Colonia, le ceramiche dalla Tunisia o i sublimi argenti conservati al
Metropolitan Museum of Art (USA).
Al Palatino sono visibili per la prima volta le vestigia di uno straordinario insieme
architettonico: le cosiddette Terme dell’imperatore Elagabalo, venute alla luce in un
angolo delle pendici del colle lambito dalla via Sacra che racconta una lunga storia di
trasformazioni edilizie.
Un ciclo statuario scoperto proprio in questo sito, mai esposto
prima d’ora e composto da ritratti e busti di marmo di pregevole qualità, è riunito nel
Tempio di Romolo.
Il percorso di visita sul Palatino prosegue attraverso i luoghi dei Severi, estesi su circa
due ettari, di cui i segni più evidenti sono le imponenti arcate e le terrazze, insieme allo
Stadio con la straordinaria sala dei capitelli dal soffitto a cassettoni stuccato.
Qui sono
riuniti preziosi frammenti architettonici e scultorei restaurati per l’occasione.
Nel Foro Romano viene aperto alla visita per la prima volta un tratto del vicus ad
Carinas. Il vicus era tra i più antichi percorsi di Roma e collegava il popoloso quartiere
“delle Carine” sul colle Esquilino. Oggi, attraverso questo accesso, ci si affaccia sul
Templum Pacis, di cui, dopo un lungo restauro, è visibile il magnifico opus sectile
Roma, 14 novembre 2018
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pavimentale. Nel 192 d.C. un incendio distrusse quasi completamente il templum,
ricostruito da Settimio Severo riproponendo la monumentalità della costruzione
originaria.
In questa occasione fu collocata, in una sala adiacente all’aula di culto, la
Forma Urbis Romae, di cui restano sul muro di facciata della basilica dei SS. Cosma e
Damiano le impronte delle lastre di marmo su cui era incisa.
“La mostra ha il fine di far conoscere al più vasto pubblico possibile l’ultimo periodo
dell’impero in cui Roma fu grande, governata da imperatori che lasciarono un’eredità
forte e duratura in molti campi, pur nell’avanzare del declino”, spiega Alfonsina Russo,
Direttore del Parco archeologico del Colosseo.
Due le pubblicazioni edite da Electa. Il volume di studi, dai numerosi contributi
scientifici, ripercorre la storia della dinastia dei Severi senza trascurare alcun aspetto:
dall’analisi delle riforme e il loro impatto sulla società, alle novità nelle arti e in
architettura a Roma e in tutta l’estensione dell’impero. I testi forniscono il quadro
completo dei caratteri di un’epoca segnata dall’ultima grande famiglia imperiale.
A questa pubblicazione si affianca un’agile guida, bilingue italiano e inglese, che
accompagna il visitatore attraverso le varie sezioni della mostra e nel percorso tra Foro
Romano e Palatino.
Dal 15 Novembre 2018 al 21 Dicembre 2018
ROMA
LUOGO: Colosseo / Foro romano / Palatino
CURATORI: Clementina Panella, Rossella Rea, Alessandro d’Alessio
ENTI PROMOTORI:
- Parco Archeologico del Colosseo
COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 12, ridotto € 7,50. Valido due giorni, permette un accesso al Colosseo ed uno al Foro Romano-Palatino e alle mostre in corso. Gratuito cittadini sotto i 18 anni della comunità europea ed extracomunitari, personale docente italiano della scuola di ruolo o con contratto a termine dietro esibizione di idonea attestazione rilasciata dalle istituzioni scolastiche
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39.06.39967700
SITO UFFICIALE: http://www.colosseo.beniculturali.it/
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