23/03/18

E' morto un uomo buono. Padre Anavio Pendenza. Leonessa in lutto.


Chi lo ha conosciuto personalmente non lo dimenticherà.

Leonessa si stringe intorno alla comunità dei Frati Cappuccini per la perdita del confratello Padre Anavio Pendenza. 

L’ultimo saluto, questa mattina, nella chiesa di S. Francesco del paese. Ad aspettare il feretro, proveniente dall’Ospedale di Terni dove il padre cappuccino si è spento il 20 marzo a seguito di una grave malattia, c’erano centinaia di persone commosse e silenziose. 

Si è svolta una processione con i fedeli che hanno portato la bara a spalla per le vie principali del paese con una sosta davanti al Santuario S. Giuseppe

Il rito funebre è stato presenziato dal Vescovo Domenico Pompili, dal Padre Provinciale dell’Aquila assieme ai tanti confratelli provenienti soprattutto dall’Abruzzo. 

Nella chiesa, gremita di fedeli, erano presenti anche le forze dell’ordine, il sindaco e neodeputato Paolo Trancassini e tutta la rappresentanza clericale della Diocesi Reatina e Abruzzese. 

 A far emozionare e commuovere la folla sono state soprattutto le parole di Padre Orazio nel leggere gli ultimi pensieri di Padre Anavio che ringraziava chi gli era stato vicino (P.Orazio, P.Carmine e la perpetua Simonetta) e che avrebbe tanto desiderato riposare accanto al suo confratello P.Mauro, compagno di una vita

Un lungo applauso ha concluso la cerimonia funebre accompagnata dalle voci della “corale S. Giuseppe” all’uscita dalla chiesa. Con lui, anche una parte della storia di Leonessa si è spenta. 

Appartenente all’ordine dei Frati Minori della provincia dell’Aquila, insieme a P. Mauro scomparso 15 anni or sono, P. Anavio era pietra miliare del Convento. Un uomo poliedrico, concreto e affabile, che ha dedicato alla Comunità leonessana quasi tutta la sua vita innanzitutto come religioso e divulgatore della figura di S. Giuseppe, poi come fotografo, escursionista, redattore, insegnante e scrittore

Nato a Tagliacozzo il 1 settembre 1942, è stato ordinato frate cappuccino dell’ordine minore nel ’68 ed è giunto a Leonessa nel 1970. 

Da allora è vissuto nel piccolo paese, svolgendo la funzione di parroco in alcune frazioni del comune e di abate nel convento. È proprio da qui che scriveva e redigeva le pagine della rivista bimestrale “Leonessa e il suo Santo” di cui ne era Direttore; nata nel 1964, nel corso degli anni ha raggiunto una tiratura di ben 6000 copie con il solo sostentamento delle offerte dei fedeli

Tra le tante rubriche, quella grafologica era una delle più seguite dai lettori. Padre Anavio aveva infatti ottenuto, oltre alla laurea in teologia, anche quella nel settore grafologico che gli era valsa una considerevole fama: le sue analisi di scrittura erano richieste anche oltreoceano. 

Appassionato com’era di fotografia, è stato anche l’autore del volume “La bellezza del creato”, 245 immagini contenenti una raccolta degli scatti fotografici più belli e suggestivi dell’altipiano leonessano di cui conosceva perfettamente tutti i sentieri percorsi con i suoi fedelissimi cani husky, inseparabili compagni di viaggio; varie volte ha allestito mostre fotografiche nel chiostro del Convento ottenendo grande successo. 

Di tanto in tanto si cimentava pure, a livello dilettantistico, nella produzione di profumi e liquori artigianali. 

Chi gli ha davvero voluto bene lo ricorda così, un uomo gioioso, buono e generoso, con il riflesso del sole montano negli occhi e con un gran sorriso, innamorato del sua paese adottivo al quale ha sempre voluto bene e continuerà a farlo dall’alto del cielo.

Insieme al suo carissimo confratello nonché amico Padre Mauro, Anavio Pendenza ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo piccolo borgo montano chiamato Leonessa.

(testo di Lorenzo Santoprete). 




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