Far rivivere e riportare all'antico
splendore tutta l'area degli Horti Farnesiani al Palatino, il
giardino allestito a partire dalla meta' del Cinquecento dal
cardinale Alessandro Farnese.
E' l'obiettivo della direttrice
del parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo che oggi ha
inaugurato il restauro delle uccelliere farnesiane sul Palatino.
Negli spazi, aperti al pubblico dopo oltre 30 anni, sono state
collocate due statue prese in prestito dalla collezione Farnese
del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: il Barbaro
Inginocchiato e Iside Fortuna che tornano per la prima volta nel
sito originario.
Messo in sicurezza e riaperto dopo lo stesso
periodo anche il Ninfeo della Pioggia.
"Aldila' del consueto circuito turistico che porta i
visitatori dal Colosseo al Foro Romano a volte senza il tempo
necessario per assaporare la magia dei luoghi, nasce un percorso
alternativo dal passo lento in un giardino inaspettato fino a
quel belvedere gia' amato dai Farnese e che ancora oggi permette
di riempire gli occhi della bellezza piu' autentica di Roma", ha
detto Russo.
Che ha parlato dell'inizio di un percorso: dopo il
restauro delle uccelliere "la prossima estate, grazie ad una
summer school organizzata con l'Universita' La Sapienza, dovrebbe
iniziare il restauro degli Horti Farnesiani, il primo orto
botanico della storia - che vogliamo restituire all'antico
splendore. Anche il Ninfeo della Pioggia, ora messo in
sicurezza, sara' interessato da un progetto di restauro grazie ad
una sponsorizzazione".
A breve dovrebbe aprire anche la Casina
Farnese con un accesso contingentato.
Intanto la fontana denominata il Teatro del Fontanone ha gia'
ritrovato l'aspetto originario: e' stata liberata dalle
incrostazioni calcaree e sono tornati visibili il gioco d'acqua
e la composizione di vasche. In occasione della inaugurazione e'
stata presentata anche la mostra "Il Palatino e il suo giardino
segreto nel fascino degli Horti Farnesiani" organizzata da
Electa, promossa dal Parco Archeologico del Colosseo e curata da
Giuseppe Morganti, che - tra le altre cose - utilizza tecnologie
digitali immersive e apparati multimediali creando una sorta di
viaggio nel tempo nel Ninfeo della Pioggia e guidando il
visitatore attraverso pannelli illustrati.
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.