Richard Gere onora Italo Calvino
e assume le vesti di 'Biagio' per leggere 'Il barone rampante'.
L'attore è stato il protagonista di un evento organizzato alla
Casa Italiana Zerilli Marimo' della New York University per
presentare la nuova traduzione in inglese a cura di Ann
Goldstein (famosa per le traduzioni di Elena Ferrante) del
celebre romanzo scritto da Calvino nel 1957 come secondo
capitolo della trilogia araldica 'I nostri antenati' e la cui
traduzione in inglese e' 'The Baron in the Trees'.
La storia e' ambientata nel Settecento ed e' narrata da Biagio,
fratello del protagonista, Cosimo Piovasco di Rondo'. Il giovane,
rampollo di una famiglia nobile ligure di Ombrosa, all'eta' di
dodici anni, in seguito a un litigio con i genitori per un
piatto di lumache, si arrampica su un albero del giardino di
casa per non scendervi piu' per il resto della vita.
"Buonasera" - ha salutato in italiano Gere il pubblico dopo
essere entrato accompagnato da Giovanna Calvino, figlia dello
scrittore e da Stefano Albertini, direttore dell'istituzione
culturale italiana.
Aggiunge poi che avrebbe voluto essere in grado di leggere in italiano, e che e' li per onorare Italo Calvino. Poi si immerge nella lettura.
Durante il dibattito, l'attore ha confessato di essersi imbattuto nel libro anni fa tramite un amico il quale stava scrivendo il copione per un film del regista francese Louis Malle e di esserne rimasto colpito.
"Questo libro - ha spiegato - e' pieno di generosita' di spirito". Poi in merito alla possibilita' di realizzarne un film inscena un siparietto in cui invoca la defunta moglie dello scrittore la traduttrice argentina Esther Judith Singer, detta Chichita.
"Chichita - dice Gere sottolineando che ci prova ogni paio di anni - e' quasi li, dammi un'ultima possibilita'". E rivolgendosi alla platea, "Dite con me, per favore Chichita".
In chiusura il dibattito sul protagonista del romanzo che fugge dalla realta' si e' trasferito quasi naturalmente su argomenti politici e Gere non ha nascosto il suo disagio per l'attuale realta', quella in cui Donald Trump e' presidente degli Stati Uniti. "Dobbiamo lavorare per far si' che quest'uomo non venga rieletto" - ha detto senza mezzi termini.
Aggiunge poi che avrebbe voluto essere in grado di leggere in italiano, e che e' li per onorare Italo Calvino. Poi si immerge nella lettura.
Durante il dibattito, l'attore ha confessato di essersi imbattuto nel libro anni fa tramite un amico il quale stava scrivendo il copione per un film del regista francese Louis Malle e di esserne rimasto colpito.
"Questo libro - ha spiegato - e' pieno di generosita' di spirito". Poi in merito alla possibilita' di realizzarne un film inscena un siparietto in cui invoca la defunta moglie dello scrittore la traduttrice argentina Esther Judith Singer, detta Chichita.
"Chichita - dice Gere sottolineando che ci prova ogni paio di anni - e' quasi li, dammi un'ultima possibilita'". E rivolgendosi alla platea, "Dite con me, per favore Chichita".
In chiusura il dibattito sul protagonista del romanzo che fugge dalla realta' si e' trasferito quasi naturalmente su argomenti politici e Gere non ha nascosto il suo disagio per l'attuale realta', quella in cui Donald Trump e' presidente degli Stati Uniti. "Dobbiamo lavorare per far si' che quest'uomo non venga rieletto" - ha detto senza mezzi termini.
Fonte: Gina Di Meo per Ansa
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