L'Università ebraica di
Gerusalemme ha annunciato la scoperta di una nuova grotta che
avrebbe custodito i celebri Manoscritti o Rotoli del mar Morto,
rinvenuti una sessantina di anni fa.
Risalenti fra il 150 a.C., e
il 70 d.C., constano di un migliaio di pergamene, principalmente
in ebraico, ma anche in aramaico e in greco fra cui figurano
numerosi libri dell'Antico testamento.
Costituiscono i più
antichi manoscritti conosciuti della Bibbia ebraica.
Fino ad oggi gli archeologi avevano stabilito che i manoscritti,
ritrovati da un pastore beduino a Nord Ovest del mar Morto fra
1947 e 1956, in prossimità del sito archeologico di Qumran, erano
stati depositati in 11 grotte.
"La scoperta di una dodicesima
grotta potrebbe rivoluzionare le informazioni di cui disponiamo
sui Rotoli del mar Morto", ha dichiarato all'Afp Oren Gutfeld,
archeologo dell'Istituto di archeologia dell'Università ebraica
di Gerusalemme.
Situata ad Ovest di Qumran, la grotta non contiene manoscritti
ma numerose prove della loro presenza, in particolare frammenti
delle giare nei quali erano contenuti e dei lacci di cuoio che li
avvolgevano, ha precisato l'archeologo.
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