Tra i componenti del Consiglio dei
governatori della Bce regna la legge dell'omerta' come per la
mafia: a sostenerlo e' il poeta e saggista tedesco, Hans MagnusEnzensberger, in un duro attacco all'istituto di Francoforte e
all'euro pubblicato sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz).
Per Enzensberger i componenti dell'organo direttivo della
Bce "si definiscono governatori come era in uso nei vecchi
regimi coloniali e non devono rendere conto in alcun modo
all'opinione pubblica".
"Sono al contrario tenuti alla massima
segretezza", prosegue il piu' famoso intellettuale tedesco, "e
cio' ricorda l'omerta', il codice d'onore della mafia. I nostri
padrini sono sottratti ad ogni controllo giudiziario e
legislativo, un privilegio non consentito nemmeno al capo della
camorra, l'assoluta immunita' giudiziaria".
Per l'82enne autore di Musica del
futuro, "l'esproprio politico dei cittadini ha raggiunto ora il suo
culmine, ma era iniziata gia' molto prima, al piu' tardi con
l'introduzione dell'euro".
"Questa moneta e' il risultato di un
mercato delle vacche politico", ha denunciato Enzesberger, "che
ha ignorato le differenze di peso delle economie dei Paesi
partecipanti, le loro divergenti competitivita' ed il loro
carico debordante di debiti. Il piano di omogeneizzare l'Europa
non ha tenuto nemmeno conto delle differenze di cultura e di
mentalità del Continente".
Per lo scrittore "a pochissimi viene in mente che da
qualche tempo i Paesi europei non sono piu' governati da
istituzioni democraticamente legittimate, ma da sigle come
Efsf, Esm, Bce e Fmi". Per lo scrittore "senza costi, scontri e
dolorose limitazioni non sara' possibile tornare indietro dal
vicolo cieco in cui ci hanno condotto gli ideologi
dell'interdizione".
Quando si arrivera' alle cifre, spiega lo
scrittore, "i popoli si risveglieranno dalla loro siesta
politica, poiché già' cominciano a sospettare che alla fine
dovranno assumersi il carico di ciò' che hanno causato i
salvatori".
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