22/10/10

Dag Hammarskjold, un martire della Pace.


Dag Hjalmar Agne Carl Hammarskjöld(Jönköping, 29 luglio 1905 – Ndola, 18 settembre 1961) fu un diplomatico, economista, scrittore e pubblico funzionario svedese, presidente della Banca di Svezia e poi noto internazionalmente quale segretario generale delle Nazioni Unite per due mandati consecutivi, dal 1953 fino alla sua morte nel 1961 a causa di un incidente aereo occorsogli in Africa meridionale durante una missione di pace. Gli fu conferito postumo il premio Nobel per la pace per la sua attività umanitaria.

Ultimo di quattro figli maschi, trascorre gli anni della propria infanzia e adolescenza seguendo gli spostamenti del padre, uomo politico svedese: dapprima in Danimarca, poi a Uppsala, poi a Stoccolma - nei tre anni in cui il padre è Primo Ministro - poi ancora a Uppsala.

Compiuti gli studi universitari in economia, a Parigi, nel 1941 torna come presidente alla Banca Nazionale di Svezia, incarico che terrà fino al 1948, per entrare poi al Ministero degli Esteri.

In questa veste è vice-presidente della delegazione svedese alla VI Sessione dell'Assemblea generale dell'ONU a Parigi (1951-1952) e poi Presidente alla sessione successiva (New York 1952-1953). Il 7 aprile 1953 viene eletto all'unanimità per succedere al norvegese Trygve Lie nella carica di Segretario generale dell'ONU, carica nella quale viene riconfermato nel 1957 allo scadere del mandato.

Insignito della laurea honoris causa nelle principali università degli Stati Uniti, Canada e Inghilterra, nel dicembre 1954 succede al padre quale membro dell'Accademia Svedese. Muore nella notte tra il 17 e il 18 settembre 1961 in un incidente aereo - le cui cause non saranno mai del tutto chiarite - a Ndola (nell'attuale Zambia) nel corso di una missione per risolvere la crisi congolese. L'ipotesi di un possibile attentato al suo aereo, pur non essendo dimostrabile, non è mai stata dissipata.

In quell'anno gli verrà attribuito il Premio Nobel per la Pace alla memoria, "in segno di gratitudine - come dirà la motivazione del Comitato per il Nobel - per tutto quello che ha fatto, per quello che ha ottenuto, per l'ideale per il quale ha combattuto: creare pace e magnanimità tra le nazioni e gli uomini"

Dopo la sua morte, nel suo appartamento di New York fu ritrovato un diario, contenente brevi pensieri non datati. Allegata agli scritti c'era una lettera, indirizzata a un amico, in cui spiegava come avesse iniziato ad appuntarsi certe riflessioni senza avere alcuna intenzione di pubblicarle; tuttavia, lo autorizzava a un'eventuale pubblicazione, che riteneva utile a dare un'idea della sua vera personalità. Il diario, pubblicato in Italia col titolo "Tracce di cammino", è oggi considerato uno dei testi spirituali più intensi del Novecento e fu definito dall'autore stesso "una sorta di libro bianco che narra i miei negoziati con me stesso e con Dio".

Riguardo la sua morte oggi sappiamo per certo che si tratto' di omicidio , voluto dalla compagnia franco-belga Unione Miniere.

« E ora, dopo quarantanni, nelle pagine molto interne dei giornali, leggiamo quello che abbiamo sempre saputo: che l'Unione Miniere condanno' a morte (per "incidente aereo") anche Hammarskjold, il segretario generale dellOnu,colpevole di opporsi alla secessione del Katanga,preda avita dellUnione Miniere » (Luciano Canfora "Critica della retorica democratica". 2002) .

Su Hammarskjold e sui suoi meravigliosi diari torneremo presto qui, nel Mantello di Bartimeo.

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